Pescara. Questa notte la tragica morte del giovane Stefano Rocca. Oggi parenti e amici piangono per la sua scomparsa. Un pianto che fa fatica ad arrestarsi quando a morire è un ragazzo di 24 anni.
Sembrava una banale caduta dal motorino: una scivolata nell’affrontare la rotatoria nei pressi del Multiplex Arca, lo stato di totale coscienza di Stefano all’arrivo dei soccorsi, che viene caricato sulle sue stesse gambe dall’ambulanza. Poi il ricovero all’Ospedale Civile per trauma toracico e l’aggravarsi delle condizioni nella notte, fino al decesso.
Stefano, poco più che ventiquattrenne, si era diplomato come geometra presso l’istituto Acerbo di Pescara e da poco aveva acquisito l’abilitazione professionale, ma momentaneamente si manteneva lavorando in una copisteria della zona Colli, dove abitava con i genitori e il fratellino. Un ragazzo come tanti, con la testa sulle spalle: amava la vita notturna, i balli caraibici, i fumetti. Allegro ma responsabile: un buon lavoro, ma provvisorio, con l’occhio al futuro, verso la realizzazione personale.
E i tanti amici di Stefano lo ricordano anche attraverso la sua pagina di Facebook, dalla quale si possono anche strappare e conservare per sempre piccoli pezzetti dell’anima di Stefano. Non più di 24 ore fa aveva condiviso un link, dedicato alla sua determinazione personale: “Dedicato a Me, alla mia forza d’animo, al mio non mollare mai, al mio provare sempre e comunque.. Al mio profondo sperare”, e un altro che parla della vena romantica: “E se un ragazzo ti ruba un sorriso, ti ruba un sorriso, ti ha già rubato parte del tuo cuore”. Il suo ultimo post è una foto di un piercing, come i due che portava alle orecchie.
Lo piangono gli amici e non se ne fanno una ragione. “e adesso i messaggi carinissimi del buongiorno che ti facevano sorridere al mattino anche se avevi sonno ed eri incazzata per qualunque motivo chi li manda più????”, si chiede Enrica, “Mi raccomando stai bene lassù…. Rallegra tutti come facevi tutti i giorni con chi ti era vicino… Ci mancherai…”, lo saluta Federico. Riccardo e Andrea lo ricordano, invece, nei momenti passati assieme: “chi se le scorda le chiacchierate sotto il gabbiotto… le mie paranoie quando dovevo rilegare la tesi da te… quel gabbiano enorme a riva dopo le 20… ciao Stè riposa in pace, salutaci le stelle”. Diana e Martina, come tanti altri, non si capacitano della improvvisa e prematura tragedia: “sono rimasta davvero sconvolta!! solo a pensare ke ieri stavamo chattando kosi tranquillamente!!!! spero ke tu possa riposare in pace!!!! ADDIO STEFANO!!!!”, e ancora: “e pensare ke ieri ci siamo salutati per l’ultima volta. CIAO STè RIPOSA IN PACE!!!”.
Il ricordo più struggente è quello di Patrizia: “a ste tu noooooooo…… hai sempre rappresentato LA VITAAAAAA!!!!! sei un grande”. E come capita spesso, gli strani casi della vita vestono sempre la veste dell’inopportunità: “meglio perdere un minuto nella vita, ke la vita in un minuto” era la citazione preferita di Stefano. In questo caso la sorte non si connota di nessuna ironia.
Daniele Galli