Spoltore, comitato contro la nuova discarica

spoltore_discaricaSpoltore. “No ad una nuova discarica a Spoltore”. La protesta si allarga sul potentissimo social network Facebook. Nelle ultime settimane sembrerebbe che Regione e Comune di Spoltore abbiamo avvalato il progetto du una nuova discarica, la quarta, sul territorio del comune di Spoltore. I cittadini del centro pescarese non ci stanno e lanciano l’allarme: “la sua realizzazione, in una zona dove da secoli si coltivano ulivi e cereali, dove viene prodotto uno dei migliori oli extravergine d’Italia, ci lascia senza parole. Da anni le amministrazioni comunali spoltoresi e gli imprenditori legati al business della monnezza, perché di questo si tratta, viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda. Da tempo gli imprenditori hanno acquistato decine di ettari di terreno, oggi coltivati a grano, orzo ed ulivi, con il desiderio di realizzare una discarica e per questo hanno transennato una strada e già posizionato videocamere di sorveglianza. Per farlo dovrebbero sbancare una collina, demolire un fabbricato rurale, uno degli ultimi integri della zona che testimonia la storia e le radici di una popolazione e abbattere querce secolari. Ma sono ostacoli facilmente superabili in nome del denaro, del business e del servizio alla collettività. Come si giunge alla realizzazione di questa discarica, in via Fontevecchia, praticamente sul greto di Fosso Grande dove, nonostante i milioni di euro spesi per le bonifiche, sono ancora presenti inquinanti mortali per la salute umana come piombo e cadmio? Creando l’emergenza, lanciando quotidianamente l’allarme sull’esaurimento delle discariche e cercando l’accordo e l’avallo della classe politica locale. Poco importa che in quella zona, da generazioni, contadini che gestiscono piccole aziende a dimensione familiare, la media è di tre ettari circa (appena 30mila metri quadri per famiglia) si spacchino la schiena per coltivare colline tra le più belle d’Abruzzo, che a proprie spese abbiano sistemato strade dimenticate dall’amministrazione comunale, che cerchino di offrire un prodotto che faccia conoscere Spoltore per la qualità dei prodotti agroalimentari. Politica e business hanno deciso: muoiano ulivi e querce secolari, muoia la coltivazione del grano, è più importante il centro di stoccaggio dell’immondizia che con i suoi miasmi avvelenerà le decine di famiglie che vivono nell’area con tanti saluti alle piccole aziende agricole del posto per non parlare dell’inquinamento di polveri sottili, benzene e pm10 causato dal viavai dei camion che transiteranno nell’arco delle 24 ore. Per questo, ora più che mai, è necessaria la mobilitazione permanente dei residenti di via Fontevecchia, via Valle carbone e Strada Sferrella che rischiano di trovarsi ad abitare sulla cima di un immondezzaio. Noi che in questa zona siamo nati e cresciuti, che coltiviamo con amore grazie alle conoscenze che ci sono state tramandate da padri e nonni diciamo in coro e ad alta voce: NO ALLA DISCARICA”.
La protesta e cresce e si è formato un comitato “di lotta e vigilanza” con un contatto mail per le adesioni (nodiscaricaspoltore@email.it) e un numero di telefono dedicato esclusivamente alla costituzione del comitato attivo 24 su 24 e 7 giorni su 7 (366/3102028). E poi c’è il gruppo, “NO ALLA NUOVA DISCARICA A SPOLTORE” di facebook con rassegna stampa, commenti e idee.

 

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