Mascia ha raggiunto la prima boa antistante l’uscita del porto, dove il fondale ha ormai un’altezza di appena un metro e settanta , tanto da rendere lo scalo stesso inaccessibile ai mezzi che superano i due metri e venti di profondità, un peschereccio mesi fa ha persino rischiato di incagliarsi in piena notte nel fango ed è stato tirato fuori appena in tempo da altre barche. Situazione ancora più drastica sulla sponda nord del fiume, in corrispondenza del mercato ittico, dove il fondale ha raggiunto i 50 centimetri di altezza, costringendo a lunghe e complicate manovre i pescherecci che hanno il proprio ancoraggio sulla stessa banchina nord. Problemi continui anche per i mezzi commerciali che sempre con maggiori timori e preoccupazioni entrano in porto per il trasporto della merce. Viaggi settimanali triplicati per viaggiare con la stiva meno pesante e scongiurare i pericoli. Il prossimo 18 giugno, finalmente ci sarà l’apertura delle buste per individuare l’impresa che dovrà effettuare il dragaggio dei primi 10mila metri cubi di sabbia e fanghi del porto canale. Un’operazione ormai divenuta urgente per consentire ai pescatori di affrontare con minima tranquillità l’estate, una tranquillità oggi difficile dinanzi al quasi completo insabbiamento del porto. Subito dopo l’apertura delle buste verrà convocato un incontro urgente con la ditta vincitrice, la Direzione Marittima, i pescatori, i balneatori, gli armatori commerciali e l’Arta per individuare tutti insieme la zona del porto canale che ha un bisogno più urgente di essere dragato in attesa dell’autunno, quando poi scatteranno interventi più radicali. “La stessa marineria, in pieno spirito di collaborazione, ci ha chiesto oggi un aiuto tempestivo per non rischiare l’interruzione delle attività, tra l’altro in un momento già fortemente critico per l’intera categoria, – ha detto Mascia-. In qualche modo dovremo trovare la giusta mediazione tra le esigenze della marineria e quelle degli imprenditori del porto commerciale, pensando anche che tra qualche settimana riprenderà il traffico-passeggeri con la Snav per la Croazia e dovremo garantire il transito della nave veloce. Intanto resta valida la tesi da sempre supportata dal nuovo governo cittadino e sostenuta dalla marineria, ossia – ha ricordato il sindaco Albore Mascia – quella di istituire una draga regionale, utilizzabile in tutti i porti d’Abruzzo, per rendere sistematici e costanti interventi ormai inevitabili, e soprattutto di lavorare immediatamente sul Piano regolatore portuale per individuare quegli interventi utili a risolvere per sempre la problematica dell’insabbiamento dello scalo”.
La precisazione di Acerbo (Prc)
Oggi il sindaco Luigi Albore Moscio ha inaugurato il parco nell’area dell’ex-camping.
Finalmente la Riserva Naturale Pineta Dannunziana avrà anche un’apertura verso la riviera e il mare!
Debbo purtroppo constatare che il sindaco ha dimenticato di ringraziare coloro che impedirono al suo schieramento di realizzare la caserma dell’Arma dei Carabinieri proprio su quell’area.
Un minimo di stile avrebbe consigliato al sindaco di riconoscere che grazie alla nostra battaglia nel 2003 fu scongiurata una scelta urbanistica sbagliata.
Ricordo che per impedire l’avvio dei lavori organizzammo il blocco nonviolento giorno e notte del cantiere per 15 giorni, raccogliemmo più di 5000 firme, richiedemmo un consiglio comunale straordinario nell’auditorium Flaiano con la partecipazione di un migliaio di cittadini.
L’allora deputato di Rifondazione Nichi Vendola su mia segnalazione presentò un’interrogazione parlamentare.
L’intero centrosinistra assunse la posizione di netta opposizione proposta da Rifondazione e dalle associazioni ambientaliste.Alla fine il ricorso curato gratuitamente dall’avvocato Salvatore Acerbo per l’associazione Mare Vivo fu accolto dal TAR perché la procedura voluta dalla precedente amministrazione di centrodestra era palesemente illegittima.Si trattò di una vittoria di tutta la città il cui valore oggi riconosce implicitamente anche Luigi Albore Mascia.
Meglio tardi che mai!
Monica Coletti