Pescara tra le prime 25 città italiane indebitate secondo Il Sole 24 Ore

pescaraPescara. La città di Pescara tra le prime venticinque città dei 110 capoluoghi di provincia. Sono i risultati delle ultime statistiche de Il Sole 24Ore circa la situazione economica dei comuni italiani. Lo ha comunicato questa mattina l’assessore alle Finanze del Comune di Pescara, Eugenio Seccia, che ha commentato i dati del quotidiano economico.

Sono stati, infatti, pubblicati i dati inerenti la distribuzione e l’incidenza del debito degli italiani, sulla base della politica economica attuata nell’ultimo anno dai vari comuni capoluoghi di provincia. “Si tratta di una politica” sottolinea in merito Seccia “che purtroppo non ha visto Pescara brillare. Il primo problema è rappresentato dalle entrate tributarie, ossia dal peso di tasse, imposte e tributi, compresa l’Irpef comunale sulle tasche dei pescaresi”.

Il capoluogo adriatico si è, infatti, classificato al 41° posto su 110 città monitorate; ciò significa che le imposte pesano almeno 418 euro su ciascun abitante, una cifra particolarmente significativa in un periodo di forte crisi come quello attuale, con un tasso di disoccupazione estremamente elevato e le difficoltà sempre più evidenti delle famiglie di giungere alla terza settimana. “E’ evidente” assicura l’assessore comunale “che l’impegno della nostra amministrazione sarà quello di far scendere tale ‘peso’, partendo dall’abbattimento dell’Irpef comunale, una tassa non voluta e non introdotta dalla nostra amministrazione. Ancora peggio se parliamo del debito, ossia della consistenza totale dell’esposizione del Comune con le banche e con la Cassa Depositi e Prestiti”.

Pescara appare, infatti, al 25° posto, con un peso pari a 1.400 euro per ogni abitante. “Purtroppo anche in questo senso abbiamo ereditato una situazione non semplice che dovremo rivedere” continua Seccia, “riducendo la quota d’indebitamento del Comune senza però abbattere il livello degli investimenti, effettuando un’attenta valutazione tecnico-legale anche del ‘caso’ relativo agli Swap, problema che dovrà trovare una soluzione in sede giudiziaria o attraverso una transazione”.

Infine le spese correnti. “Attualmente occupiamo l’85esima posizione sulla classifica nazionale” conclude Seccia, “ma riteniamo di poter senza dubbio ottimizzare tale posizione una volta che giungeranno a scadenza alcuni contratti che ci permetteranno di valutare proposte più convenienti per la pubblica amministrazione”. 

 

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