Pescara. Non c’è stato bisogno di nessun blitz da parte della polizia per mettere in atto lo sgombero del mercatino senegalese prescritto nell’ordinanza sindacale n. 412 dello scorso 1 agosto 2015.
Pacificamente e serenamente, i senegalesi che per 20 anni hanno occupato l’area di risulta adiacente alla Stazione Centrale hanno progressivamente rimosso tutto il materiale del loro mercatino etnico. Lo ha constatato lo stesso assessore alle Politiche sociali, Giuliano Diodati, recatosi sul posto per verificare l’andamento della situazione.
Una situazione che ha creato polemiche da parte di sindacati e associazioni, sia per le modalità in cui è stata condotta, sia per perché il mercatino dei senegalesi nell’area di risulta ce lo aveva messo lo stesso Comune, ai tempi dell’amministrazione D’Alfonso. Ora lo stesso D’Alfonso, stando a quando comunicato dal sindaco, Marco Alessandrini nel corso dell’incontro dello scorso sabato 8 agosto con la comunità senegalese, si è reso disponibile per trovare, in concerto col Comune e con Rete Ferroviaria Italiana, di fatto proprietaria dell’area, la cosiddetta ‘soluzione alternativa’.
L’area di risulta, gestita dal Comune con contratto di comodato, stando a quanto contenuto nell’ordinanza di sgombero, individua la zona del mercatino come “area necessaria per la costruzione di una rampa carrabile di discesa dalle banchine di stazione, prescritta per l’evacuazione dei viaggiatori in caso di emergenza, riferita alla Rete Ferroviaria Italiana Spa”.
Urge una soluzione alternativa per la collocazione del mercatino etnico, che la Camera del Lavoro e l’Ufficio Immigrazione della Cgil sollecitano al massimo nel giro di un mese, “perché i problemi evidenziati nell’ordinanza, dalla sicurezza all’igiene, sono stati rappresentati negli anni dagli organi competenti alle amministrazioni comunali che si sono succedute e , invece di trovare anche qui soluzioni transitorie da definire in tempi brevi, si è preferito arrivare oggi al punto di non ritorno di un provvedimento esecutivo” è stato fatto notare da Cgil in una nota stampa rivolta all’Amministrazione comunale e al Prefetto.
“Apprendiamo con sconcerto ed incredulità la volontà da parte del comune, in accordo con Rfi e Regione, di voler trovare una sistemazione alternativa molto simile alle condizioni attuali in cui operano i senegalesi nell’area di risulta” ha fatto sapere il coordinatore regionale di Fn Abruzzo, Marco Forconi.
L’ordinanza di sgombero del mercatino giunge a seguito di un controllo sull’area di risulta effettuato dalle forze dell’ordine lo scorso 11 luglio, che di fatto ha riscontrato problemi di igiene pubblica, vendita di merci con i marchi contraffatti, rimessa di automobili irregolari e allestimenti fortuiti di fornelletti e congegni elettrici non a norma e non sicuri.
Una situazione piena di problemi, che chiama in causa anche quello della provenienza delle merci contraffatte vendute dai senegalesi.