Pescara. Gli operatori portuali tornano a farsi sentire, lanciano un grido d’allarme che vede coinvolto in primis il Porto canale di Pescara: se in breve tempo non si darà il via ai lavori di dragaggio, la stagione turistico-commerciale del porto rischia di fermarsi, provocando danni economici e d’immagine incalcolabili.
Il porto canale al momento risulta innavigabile, sui fondali quintali di fango accumulato. L’allarme era stato lanciato già un anno fa dagli operatori e da allora era stata stanziata una somma regionale di ben 800mila euro per intervenire, ma questa somma, è stata poi affidata al provveditorato per le attività marittime di Roma. “A tutt’oggi non si capisce ancora come e quando verrano spesi questi soldi”, dice l’agente portuale Bruno Santori.
Nonostante gli enti locali si siano attivati, l’inerzia della burocrazia continua ad allungare i tempi.
Martedì prossimo, intanto è stata convocata d’urgenza una Conferenza dei Servizi presso il Porto Turistico, nella quale l’amministrazione Comunale tenterà in ogni modo di sbloccare la procedura per il dragaggio del fiume Pescara, individuando come e dove poter smaltire i fanghi che si andranno a togliere dal porto canale restituendo navigabilità ai suoi fondali. Al vertice prenderanno parte anche i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Protezione civile, l’Arta, la Direzione regionale dei Trasporti, la Direzione dell’Agricoltura e delle Foreste, la Direzione Lavori pubblici Servizi idrici integrati e l’Ispra, ossia l’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale.
Obiettivo dell’amministrazione comunale e della Regione Abruzzo è quello di avviare nel più breve tempo possibile l’intervento. Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il consigliere regionale Lorenzo Sospiri hanno inoltre annunciato massima solidarietà nei confronti di tutti gli operatori che stanno subendo i disagi di tale ritardo, non determinati dalla volontà del Governo cittadino.
“Appena un mese fa il Ministero delle Infrastrutture aveva ufficializzato la possibilità di avviare il nuovo dragaggio del porto canale, fondamentale per ripristinare le minime condizioni di sicurezza del nostro scalo portuale dopo anni di disattenzione e indifferenza – hanno ricordato il sindaco Albore Mascia e il consigliere Sospiri -. Comune e Regione, erano riusciti a reperire la somma necessaria, l’inizio delle operazioni di dragaggio era atteso entro fine marzo, per essere completato in 30 giorni. Nei giorni scorsi, però – hanno proseguito sindaco e consigliere – è arrivato lo stop da parte dell’Arta che avrebbe sollevato perplessità circa la possibilità di utilizzare la vasca di colmata del nuovo porto per lo smaltimento dei fanghi, perché la stessa vasca risulterebbe priva di un tessuto di impermeabilizzazione e protezione che addirittura doveva essere posizionato sul fondo della struttura stessa già negli anni passati prima del posizionamento di qualunque fango”.
Queste le perplessità che hanno determinato il blocco delle operazioni di dragaggio, il momentaneo congelamento dei fondi e, soprattutto, un ulteriore aggravamento delle condizioni dei fondali del porto commerciale, con forti problemi per gli operatori che ogni giorno effettuano le proprie manovre all’interno dello scalo. Si vaglia ora il posizionamento in una discarica autorizzata del materiale di escavo per risolvere l’intricato problema, che potrebbe in breve tempo portare alla recessione dei contratti già firmati dal Porto di Pescara con importanti navi da crociera, bloccando anche i collegamenti con la Croazia.
Monica Coletti