Pescara. Prenderanno il via il prossimo 12 aprile le operazioni di abbattimento del secondo lotto di 30 palme della riviera colpite dal punteruolo rosso.
Ad ufficializzarlo sono i presidenti della Commissione Ambiente Nico Lerri e della Commissione Lavori Pubblici Armando Foschi, al termine della seduta di Commissione, alla quale hanno preso parte anche i dirigenti comunali, la dottoressa Di Silvestre dell’Arssa e i rappresentanti della Polizia Municipale.
Un incontro teso a fare il punto della situazione circa lo stato di allerta inerente la diffusione del punteruolo rosso sul territorio.
“Pescara, purtroppo, dovrà abituarsi a convivere con questo insetto” hanno detto i presidenti. “Come ha rivelato l’Arssa, il capoluogo adriatico è stato infatti classificato come zona di insediamento, ossia come luogo in cui tecnicamente non è più possibile l’eliminazione dell’insetto, ma possiamo contenere le infestazioni e rallentare la moria delle piante, in attesa di avviare la sperimentazione di una nuova molecola chimica, procedura approvata dal Ministero della Salute, ma per la quale siamo ancora in attesa dell’emanazione del relativo decreto. Nel frattempo, però, saranno intensificati i controlli sulle piante private, anche per verificare il rispetto delle ordinanze di abbattimento emesse dalla stessa Arssa e che, se non ottemperate, possono determinare multe dai 2.500 ai 5mila euro”.
E questa mattina si è avuta la conferma dello stato di emergenza.
“Attualmente l’amministrazione comunale sta effettuando un primo intervento per l’abbattimento di 80 palme ormai morte, alcune delle quali già prive della chioma, con la rimozione dei tronchi dalla riviera. Complessivamente l’impresa sta eliminando circa 7 o 8 palme al giorno. Lunedì prossimo entrerà in azione una seconda impresa per l’abbattimento di altre 30 palme, anch’esse ormai morte. Ma la situazione resta per ora drammatica. Resta il problema delle piante private, spesso lasciate marcire all’interno dei condomini e dei giardini senza essere rimosse, una condizione che inevitabilmente favorisce il proliferare dell’insetto, visto che all’interno di ogni pianta dimorano circa 1.500 larve, e il suo passaggio da una palma all’altra. A questo punto occorrerà potenziare i controlli sui privati: sino a oggi l’Arssa ha emanato già 200 ordinanze di abbattimento di piante private sull’intero Abruzzo, di cui 90 provvedimenti solo su Pescara per 150 palme complessive. La risposta da parte degli utenti pescaresi sarebbe già stata buona, ma occorre fare di più e accertare, caso per caso, il reale rispetto dell’ordinanza stessa. L’Arssa, dal canto suo, garantisce dei controlli sul territorio, ma abbiamo offerto anche la collaborazione della Polizia municipale per approfondire e accelerare gli accertamenti. In merito all’emanazione del Decreto sull’utilizzo della molecola chimica, di fatto già approvata dal Ministero della Salute, vista l’urgenza del provvedimento, chiederemo al Presidente della Regione Gianni Chiodi e all’assessore Mauro Febbo di coinvolgere i prefetti delle città coinvolte, ossia Pescara, Chieti e Teramo, per sollecitare l’intervento del Governo. Nel frattempo Pescara dovrà cominciare a progettare una nuova riviera, pensando anche al dopo-palma e riflettendo su quei ritardi del passato governo cittadino di centro-sinistra che purtroppo hanno favorito la diffusione dell’insetto. Dovremo affidarci ad un architetto ambientale capace di studiare l’utilizzo di nuove piante, non troppo distanti da quelle palme che fanno parte del nostro patrimonio storico-affettivo, oltre che territoriale, e che ci aiutino a non stravolgere l’immagine del nostro litorale, tanto cara a pescaresi e turisti”.