Pescara. Un dibattito piuttosto animato quello svoltosi nel pomeriggio, presso la sala lettura della Biblioteca Provinciale, che ha visto la partecipazione di Antonella Agnoli, studiosa esperta di biblioteche di fama internazionale, intervenuta per evidenziare criticità e soluzioni di miglioramento per la biblioteca, che dal primo gennaio 2014 non riceve finanziamenti per l’acquisto di libri e periodici. Presenti, oltre al direttore della Biblioteca, Enzo Fimiani, anche l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Marinella Sclocco, nonché la consigliera provinciale con delega alla Biblioteca, Leyla Kechoud.
L’incontro pomeridiano è stato organizzato da Andrea D’Emilio, fruitore della biblioteca che da tempo si batte per incrementarne i servizi, o quanto meno garantirne quelli fondamentali: primo tra tutti, la possibilità di scendere nel deposito libri, che contiene oltre 200 mila volumi, ad oggi impolverati e pressochè inutilizzati, dato che, nonostante il servizio di prestito sia attivo dal lunedì al sabato, di fatto la richiesta da parte dell’utenza è sempre più scarsa: solo 4000 prestiti dal 2014 ad oggi.
Secondo Agnoli, autrice del libro ‘Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà’, il problema di fondo non è il deposito della biblioteca, che lei ha definito “Un magazzino e non ‘una piazza del sapere’”, dato che le condizioni in cui è tenuto il sotterraneo sarebbero poco sicure per le persone che vi accedono.
Di fatto, non essendoci una dichiarazione pubblica di inagibilità, il deposito risulta essere fruibile, ma continua a restare chiuso. Nel corso del dibattito, durante il quale D’Emilio ha assunto toni fortemente accesi, la questione del mancato accesso al deposito da parte degli utenti, aspetto fondamentale per D’Emilio e quasi del tutto trascurabile per Agnoli, è stata superata dalla studiosa con ciò che per lei è il fulcro del degrado della Biblioteca Provinciale: la mancanza di libri aggiornati, nonché di strumenti adeguati per la digitalizzazione dei libri, tali da rendere la biblioteca un luogo vivo di aggregazione e scambio, non ridotta a sterile sala studio.
La situazione attuale della Biblioteca Provinciale è di degrado complessivo: un degrado spesso sottolineato dai toni accesi di D’Emilio, che lo scorso maggio si è anche fatto arrestare per difendere il diritto, suo e di tutti, a scendere nel sotterraneo del deposito per accedere ai libri. Un arresto che si è concluso con la revoca dei domiciliari da parte del giudice e con un processo ancora in corso, che il prossimo 4 novembre prevede la prossima l’udienza.
Attualmente, in biblioteca c’è un deposito libri in cui non è consentito accedere, ma che di fatto non ha una dichiarazione di inagibilità; c’è una sala lettura contenente scaffali con enciclopedie obsolete, a detta degli stessi studenti, che utilizzano i libri portati da casa e internet per gli approfondimenti; a proposito di internet, manca un servizio di wireless; su quest’ultimo punto, la consigliera Kechoud ha affermato che la Provincia provvederà ad istituirlo quanto prima; mancano i libri e le pubblicazioni recenti, dato che non vengono acquistati da oltre un anno. Un degrado dovuto ad una cattiva organizzazione interna, secondo D’Emilio, ma anche alla totale mancanza di fondi erogati per garantire i servizi minimi.
Il punto è stabilire quale ente, tra Provincia e Regione, deve erogare i fondi e prendere in carico le responsabilità della biblioteca: la Provincia, ormai svuotata di gran parte delle proprie competenze gestionali dalla legge Delrio, ha un limitato raggio d’intervento in tal senso, sia amministrativo che economico: c’è ancora il Bilancio 2015 da approvare. Gli oneri economici della biblioteca, però, non sono ancora di fatto passati alla competenza della Regione, poiché la Delrio è ancora in fase di approvazione.
Perciò, al momento, non c’è un Ente che eroga fondi per la biblioteca, “perchè la competenza gestionale ed economica della biblioteca è in fase di transizione” è stato sottolineato da Sclocco. Una fase di transizione che rischia di diventare uno stallo, considerato che tra i progetti della Regione dedicati alla cultura, oggi è emerso che s’intende procedere verso il recupero e la valorizzazione dei libri antichi.
“Il problema di fondo è che in Italia manca la volontà politica di investire sulle biblioteche” ha affermato Agnoli all’inizio del dibattito. Investire sulle biblioteche equivale ad investire sulla cultura.