Pescara, arrestati tre giovani per furti e rapine

Pescara. Nella serata di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pescara hanno tratto in arresto, per il reato di furto aggravato, Andrei Hasan, 18enne, e Florin Hasan, 20enne, entrambi di nazionalità rumena, con precedenti per reati contro il patrimonio.

La pattuglia in servizio di perlustrazione, nel transitare in via Bardet, ha notato un giovane appoggiato ad un muretto che continuava a guardarsi intorno nervosamente; i militari hanno capito subito che stava faceva da “palo” a qualcuno. L’intuizione ha trovato conferma pochi istanti dopo quando è stato visto un altro ragazzo che, camminando rasente i muri, si avvicinava al complice con un tombino in mano. Alla vista dei Carabinieri il ladro ha lasciato cadere a terra il tombino ed ha tentato un’improbabile fuga insieme al complice. I due sono stati rapidamente raggiunti e bloccati dagli operanti: per i due stranieri sono scattate le manette e dovranno rispondere all’accusa di furto aggravato in concorso.

Sempre nella serata di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pescara hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di sospensione della misura alternativa alla detenzione con conseguente carcerazione, Pietro Paolo Di Benedetto, 26enne pescarese, pregiudicato. La storia criminale del ragazzo è iniziata nel 2008, ad appena 19 anni, quando, insieme ad altro giovanissimo complice, rapinò il “Compro Oro” di via Michelangelo a Montesilvano. Fu arrestato dopo un rocambolesco inseguimento lungo le vie cittadine durante la quale riuscì a dileguarsi, nascondendosi poi a casa della ragazza dove il baby rapinatore si era rifugiato nella speranza di sfuggire alla cattura.

Condannato ad espiare la pena in regime di detenzione domiciliare, il 3 maggio di quest’anno era stato sorpreso sempre dai Carabinieri fuori dal domicilio ed anche in questo caso aveva tentato la fuga, dando vita ad uno spericolato inseguimento nelle vie della città, conclusosi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Di Pescara dove si era nascosto nella speranza di non essere rintracciato. Era stato, quindi, arrestato per il reato di evasione e proprio in seguito alla sua condotta il Tribunale di Sorveglianza ha deciso di revocare la misura della detenzione domiciliare e chiuderlo nelle più sicure mura del carcere di San Donato.

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