Pescara. Il sindaco Marcello Giordano è stato ascoltato per 20 minuti, il segretario comunale per circa un’ora, ma al termine degli interrogatori di garanzia i due indagati, per i casi di concussione al Comune di Nocciano, hanno ripetuto le stesse cose: hanno negato ogni addebito, respingendo le accuse formulate dagli inquirenti.
Si sono tenuti questa mattina, al tribunale di Pescara gli interrogatori di garanzia per Marcello Giordano (nella foto), sindaco di Nocciano, e di Jean Dominique Di Felice, segretario generale dello stesso ente, finiti in carcere con l’accusa di concussione aggravata e continuata in concorso. I due indagati eccellenti, che da mercoledì mattina sono confinati agli arresti domiciliari, dopo essere stati ascoltati dai magistrati, ai quali hanno fornito del chiarimenti, sono tornati nelle rispettive abitazioni, anche se i legali hanno chiesto al gip, Guido Campli, la revoca della misura cautelare. “ Siamo convinti” ha detto ai giornalisti Umberto Di Primio, difensore dei due indagati, “ dell’estraneità dei fatti che vengono addebitati al sindaco e al segretario generale. Ritengo che ci siano prove documentali sufficienti ed ampie per dimostrare che non e’ accaduto quello che la procura contesta, ma addirittura può addirittura essere ipotizzato il contrario. Speriamo”, ha aggiunto il legale, “ che l’indagine sia veloce e rapida e che si faccia luce su questi fatti che oggi traumatizzano la comunità e che stanno mettendo in difficoltà il Comune, forse in maniera immotivata. Il sindaco non si dimetterà: le indagini e i provvedimenti della procura non sospendono assolutamente le sue funzioni, che sono di natura elettiva”.