Pescara. Operai al lavoro allo Stadio del Mare pesantemente danneggiato dalle mareggiate e sulle strade della Riviera, dove si è riversato ancora una volta un grande quantitativo di sabbia mosso dal vento delle recenti giornate di maltempo, anche dentro la nave di Cascella, in Largo Mediterraneo.
“Sono gravissimi i danni arrecati dalle mareggiate allo Stadio del Mare – spiega il vice sindaco Enzo Del Vecchio – Come indicano le foto, l’area attrezzata che si trova dietro la Nave di Cascella e che era costata alla comunità 200.000 euro, è stata quasi completamente distrutta. Il mare si è portato via sia le mattonelle che componevano la piattaforma di blocchetti di cemento, sia l’impiantistica elettrica così fortemente voluti dalla precedente Amministrazione: i cavi sono stati portati alla luce e le colonnine e i quadri elettrici completamente distrutti dalla forza del mare. Un danno di cui si poteva fare a meno se all’epoca fosse stato utilizzato buonsenso, evitando di impattare il luogo con opere che potevano essere esposte a tale rischio e che oggi sono un cumulo economico di danni in una città che necessità di interventi di manutenzione ovunque”.
Del Vecchio ha precisato che “in questi giorni l’Amministrazione comunale è all’opera anche per ripulire tutto il lungomare della città dall’ennesima ondata di sabbia che ha ricoperto aiuole e marciapiedi e a cui oggi si aggiunge anche l’ulteriore spesa per eliminare i pericoli rappresentati da quel che resta dello Stadio del Mare. L’area, che stiamo provvedendo a mettere in sicurezza, avrà comunque e presto la sua occasione di rinascita, diventando uno dei luoghi dove si svolgeranno gli eventi dei Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia. Sarà una rinascita sostenibile, con materiali non impattanti, capaci di prevenire anche i rischi a cui abbiamo dovuto fare fronte per via del maltempo. Una riflessione, infine, sicuramente si pone anche su come riuscire a tutelare la Nave di Cascella dall’invasione di sabbia a cui ad ogni ondata di vento è esposta. Al momento si sta provvedendo a svuotarla dalla sabbia che l’ha paralizzata mandando in tilt il suo funzionamento. Sarà necessario pensare al futuro e trovare con la città una soluzione per proteggere Largo Mediterraneo dalla sovraesposizione a cui è sottoposto e a cui, di conseguenza, è sottoposto il monumento e uno snodo strategico della Riviera. Una riflessione che, come detto, condivideremo con la città”.