A maggio non sono stati in grado di riaprirli, prendiamo atto della nuova scadenza che si sono concessi fino al 16 giugno, sperando che stavolta riescano a rispettare i tempi e che forniscano il prima possibile certezza sul ripristino degli orari consoni, poiché rimangono numerose perplessità sulle capacità di offrire servizi adeguati con solo 12 ore di attività, così come è stato annunciato. Viene il dubbio, comunque, che un ruolo decisivo lo abbia giocato proprio il vespaio che ho sollevato in questi giorni, anche alla luce delle laconiche risposte che ho ricevuto solo due giorni fa dal Direttore della Asl 01 Roberto Testa, in cui la riapertura dei presidi marsicani sembrava l’ultimo problema a cui l’Azienda sanitaria locale avrebbe dovuto pensare.
Continuiamo a tenere alta l’attenzione sul tema, perché i cittadini non possono più essere presi in giro da continui rinvii e cambi di rotta. Ora che finalmente siamo riusciti ad ottenere dal Direttore e dal Presidente Quaglieri l’impegno per una data certa di riapertura ci aspettiamo che questa avvenga nei tempi previsti. Resto comunque in attesa della convocazione della commissione sanità che ho richiesto in Consiglio regionale per avere dalla dirigenza ASL, non solo a mezzo stampa ma con documenti di programmazione chiari, spiegazioni sulla situazione che è venuta a crearsi in Marsica.
Allo stato attuale, infatti, al di là di parole e annunci, nessuno dei problemi che ho sollevato è stato risolto. Non abbasserò l’attenzione fino a quando non ci saranno risposte certe e risultati concreti” così il consigliere regionale del M5S Giorgio Fedele.
“Dopo il danno dei tre mesi di chiusura dei reparti di emergenza degli ospedali di Pescina e Tagliacozzo durante l’emergenza Covid, oggi arriva la beffa, della riapertura 8-20 di un servizio che di sera non sarà a disposizione della comunità, sempre più allo sbaraglio la gestione sanitaria della Giunta di centrodestra”, denuncia il capogruppo PD in Consiglio regionale Silvio Paolucci.
“Nel mentre varano provvedimenti che fanno arrivare oltre 100 milioni di richieste transattive dalla sanità privata decidono di limitare a 12 ore la riattivazione della rete di emergenza in piena Fase 2, col rischio che alla fine si decida di chiudere – avverte l’ex assessore Paolucci – Nel frattempo per cittadini e utenti si producono solo disagi, perché per saranno costretti a rivolgersi ad Avezzano, con un aggravio di tempi e rischi che la sanità del territorio non può permettersi.
I servizi potevano essere potenziati anche nell’organico, programmandone lo sviluppo futuro durante il periodo di stop, ma ciò non è avvenuto. Le coperture per farlo esistono, visto che è stato possibile confezionare una norma del valore di centinaia di milioni per favorire componimenti bonari.
Manca la volontà che non può essere solo rivolta agli stipendi di manager della sanità e a quelli dei dirigenti della struttura. La Regione ha ritenuto persino prioritario arruolare un personal shopper della sanità, tralasciando di assumere unità preziose da destinare all’organico dei suoi reparti più sensibili e a servizio di zone interne con un bacino d’utenza capace di fare almeno 14.000 accessi l’anno presso i due Punti di primo intervento. Una linea che la maggioranza di governo sta portando avanti con le strutture di tutta la regione, promuovendo una politica scollegata dalla programmazione che è e resta del tutto inesistente”