Gli agenti del commissariato, infatti, hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, il 19enne pakistano residente a Brescia.
In particolare, negli ultimi mesi, il personale della Squadra Volante è intervenuto spesso nella struttura di accoglienza poiché il giovane, legato sentimentalmente a una minorenne loro ospite, tentava di farla fuggire dalla struttura minacciando la ragazza e il personale che vi presta servizio.
In più occasioni i due ragazzi sono riusciti anche ad allontanarsi, ma sono stati subito rintracciati e la ragazza, ogni volta, è stata riaffidata ai responsabili della casa famiglia.
Per tali episodi il giovane era stato già denunciato con l’accusa di sottrazione consensuale di minorenne.
Lo scorso 1 novembre, al 113 è pervenuta una richiesta di intervento da parte dei responsabili della struttura, che segnalavano nuovamente la presenza del giovane, intenzionato a far fuggire la minore. Il personale della Volante giunto sul posto non trovandolo, ha effettuato diversi giri di controllo nelle vie limitrofe, fino a quando ha notato il ragazzo, appiedato, avvicinarsi di nuovo alla casa famiglia.
Lo stesso, raggiunto, ha iniziato ad inveire contro i poliziotti, aggredendoli fisicamente con calci e spintoni, pertanto è stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e condotto in commissariato.
Nella mattinata di ieri, il Presidente del Tribunale di Sulmona ha convalidato l’arresto, condannando il diciannovenne alla pena patteggiata di mesi 4 di reclusione, disponendo altresì nei suoi confronti la misura del divieto di soggiorno nel Comune di Sulmona.
Al termine delle formalità di rito, il suddetto è stato accompagnato presso la stazione ferroviaria di Sulmona e quindi allontanato in ottemperanza della misura applicatagli.