Si prevedono tanti turisti ma L’Aquila non è pronta. Le richieste degli albergatori: ecco cosa manca

La proclamazione de L’Aquila come Capitale della Cultura 2026 sarà un’occasione molto importante, ma non tutti sembrano essere convinti della capacità della città de L’Aquila di farsi trovare adeguatamente pronta.

Insomma, il rischio che questa enorme opportunità possa essere sprecata o, quanto meno, non sfruttata adeguatamente, è piuttosto alto, e l’associazione albergatori aquilani, che fa capo alla Cna turismo, mette in allarme le istituzioni sulla possibilità che la designazione dell’Aquila a Capitale della Cultura 2026, per quanto possa avere “lo stesso effetto trainante del decennale del sisma”, per essere adeguatamente sfruttata richiede che ci si metta subito al lavoro.

L'Aquila
L’Aquila è stata proclamata Capitale della cultura 2026 – abruzzo.cityrumors.it

Le carenze della città sono d’altronde notevoli e il rischio più concreto è che l’elevato numero di visitatori che arriverà nei prossimi anni nella città proprio a causa di tale designazione (ma non solo) non possa trovare ciò che ci si attende. Di qui, l’invito a fare di più, e farlo ora, per sfruttare i prossimi mesi in modo efficace.

Cosa manca in città, le richieste degli albergatori

Gli albergatori hanno pronta la lista delle cose che mancano in città. E, si intende, l’elenco è piuttosto lungo. Si parte dai parcheggi per passare alla qualità dell’accoglienza, dalla fruibilità del centro storico ai servizi, dall’apertura dei punti turistici di maggiore attrattività alla mobilità pubblica. Insomma, c’è tanto da fare e, da parte dell’associazione, c’è la disponibilità a sedersi subito per programmare gli interventi.

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L’Aquila è davvero pronta al flusso turistico derivante dalla designazione come Capitale della Cultura? – abruzzo.cityrumors.it – Fonte Turismo.Abruzzo.it

Così si è peraltro espresso Roberto Laglia, responsabile dell’associazione albergatori, secondo cui “bisogna fare in modo che la città, in questo anno e mezzo, colmi tutte le lacune e si faccia trovare pronta ad accogliere i turisti con infrastrutture e servizi all’altezza”. Ma come fare?

La soluzione è quella di programmare in anticipo gli eventi, distribuendo le presenze turistiche durante tutto l’anno, dal 2025, quando ci sarà il primo test legato al Giubileo, al 2026, anno della Capitale della Cultura.

Insomma, l’obiettivo è pur sempre quello di “massimizzare gli effetti positivi su tutto l’indotto turistico che, come giustamente indicato nella Carta dell’Aquila, insieme a formazione, innovazione e cultura, rappresenta uno dei quattro pilastri per il rilancio delle aree interne della nostra regione”.

In previsione dell’arrivo di migliaia di visitatori, artisti e staff legati all’allestimento degli eventi, uno dei nodi principali sarà poi quello della ricettività, sufficiente al momento, ma non coerente con le previsioni.

Altro nodo da sciogliere è quello dei parcheggi, definita una priorità assoluta dallo stesso Laglia. “Vanno individuate aree di sosta in prossimità del centro e devono essere chiusi tutti i cantieri pubblici ancora attivi. La fruibilità del centro cittadino è essenziale, come lo è il miglioramento del trasporto pubblico. Un anno e mezzo non è moltissimo per organizzare” – conclude ancora il presidente.

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