Se sei stato in ospedale nel 2022, ecco cosa ti potrebbe accadere. Preparati a ricevere la stangata

L’Agenzia delle Entrate ha dato il via all’erogazione delle cartelle di pagamento per le visite che non avevano carattere d’urgenza.

La sanità pubblica in Italia, non sta vivendo il suo periodo più florido e le cause sono molteplici: sicuramente, la spesa pubblica investita sulla sanità, si rivela di anno in anno sempre più insufficiente e incapace di sopperire alle reali mancanze sul territorio. Dall’altra parte, ci sono sempre meno medici che scelgono il pronto soccorso e le specializzazione d’urgenza, a causa della pressione in costante aumento su questi centri di primo soccorso sul territorio.

SE SEI STATO IN OSPEDALE
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A far aumentare la pressione nei pronto soccorso, contribuiscono anche quei pazienti che, nonostante non abbiano condizioni che necessitino di un approfondimento clinico eccessivo, richiedono esami e visite specialistiche presso le strutture ospedaliere. A questi pazienti, molto spesso viene attribuito il codice emergenziale verde, dato che gli interventi non avrebbero carattere d’urgenza. Per questi pazienti ora, arriva il momento di pagare. 

I pagamenti dei codici verdi

Inizia la seconda fase di recupero crediti da parte dell’Asl. A tutti i pazienti a cui, nel 2022, è stato assegnato un codice emergenziale verde in Pronto Soccorso, identificando dunque visite o esami che avevano scarso carattere d’urgenza, l’Agenzia delle Entrate spedirà in questi giorni delle cartelle di pagamento. Le cartelle sono indirizzate a tutti gli utenti residenti a L’Aquila e provincia.

Ti potrebbe succedere ora
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Le prestazione che in Pronto Soccorso vengono contrassegnate come codici verdi o inferiori, non sono coperte dal Sistema Sanitario Nazionale. Per questi infatti, è necessario che a pagare siano i pazienti che hanno usufruito di quei servizi ritenuti di scarsa natura emergenziale. L’Asl sta dunque procedendo al recupero delle somme dovute, attraverso l’Agenzia delle Entrate, ente preposto alla riscossione.

Si tratta di un’azione obbligatoria per legge, che trova già dei precedenti negli anni passati. Questa volta, le prestazioni a cui ci si riferisce sono tutte quelle effettuate nel corso del 2022. Quest’operazione però, non è vista di buon occhio dai pazienti, che stanno riempiendo i social di segnalazioni e telefonate di contestazione contro l’Asl aquilana, guidata da dal direttore generale Ferdinando Romano. 

Il Tribunale per i diritti del malato ha iniziato la sua battaglia, mettendosi dalla parte dei pazienti: la prima mossa è stata quella di chiedere delle verifiche precise all’Asl, dato che diverse incongruenze erano venute fuori: alcune cartelle di pagamento sono infatti arrivate anche a pazienti che sono esentati dal pagamento del ticket. Dall’Asl, il direttore amministrativo Stefano Di Rocco fa sapere che è stato istituito un ufficio proprio per dare risposte agli utenti. Per verificare la propria posizione d’ipotetica insolvenza, si può fare richiesta alla mail recuperocrediti@asl1abruzzo.it.

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