Orrore a Castel di Sangro: arrestati madre e compagno per pornografia minorile e atti sessuali su minorenne. La sentenza è definitiva
Una storia agghiacciante arriva direttamente dalla provincia dell’Aquila. Ieri pomeriggio, i carabinieri di Castel di Sangro, nello specifico, hanno eseguito un ordine di carcerazione per due persone. Un uomo e una donna, entrambi responsabili di abusi indicibili. La vittima? Una minorenne. E l’accusata è proprio sua madre.

La coppia è stata condannata per pornografia minorile, così come per detenzione di materiale pedopornografico e atti sessuali con minorenne. Il provvedimento è stato emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura di Sulmona e fa riferimento a una sentenza del Tribunale ordinario di Sulmona del 2021.
Nel 2024 è poi arrivata la conferma della Corte d’Appello dell’Aquila. 6 anni e 4 mesi di reclusione e 28mila euro di multa per l‘uomo, 53 anni. 4 anni e 4 mesi (oltre a pagare 15mila euro di multa) per la donna, cinquantenne madre della vittima.
I fatti per i quali è stata emessa la condanna risalgono al lontano 2015. È diventata definitiva dopo che la Corte Suprema di Cassazione di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso. All’epoca, la vittima, ancora minorenne, fu costretta a spogliarsi. Poi a farsi fotografare all’interno del negozio di un esercente.
L’intervento dei Carabinieri e il meritato arresto
La cosa più sconvolgente è che tutto questo avvenne con il consenso della madre. Non solo: la bambina fu anche palpeggiata nelle parti intime. Un vero e proprio incubo vissuto all’interno di quello che avrebbe dovuto essere un ambiente protetto e sicuro.

La triste vicenda è emersa grazie alla segnalazione dei servizi sociali del Comune dove abitava la vittima, che avevano notato una situazione di potenziale disagio e hanno allertato i carabinieri della locale stazione. La professionalità e la sensibilità dei militari, unita a una profonda capacità di ascolto, hanno permesso di avviare un’attività di indagine scrupolosa.
Questo lavoro ha consentito di ricostruire la drammatica storia, fornendo alla Procura di Sulmona elementi di riscontro fondamentali e solidi, necessari a sostenere l’impianto accusatorio. Ieri pomeriggio, la giustizia ha fatto il suo corso. I militari dell’Arma di Castel di Sangro hanno rintracciato i due condannati e li hanno tratti in arresto.
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L’uomo è stato trasferito nella casa circondariale di Sulmona, mentre la donna è stata ristretta nella sezione femminile del carcere Sant’Anna di Chieti. Un epilogo doveroso per un crimine efferato che ha segnato per sempre la vita di una giovanissima vittima.





