L’Aquila. La ricostruzione privata seguita al terremoto del 6 aprile 2009 che ha colpito L’Aquila procede a pieno ritmo: rispetto ai semestri che vanno dal 2014 all’anno in corso, nei primi sei mesi del 2018 si è registrato il record di contributi concessi ed erogati, con la somma di circa 198 milioni di euro e il record di pratiche emesse con la “nuova procedura” pari a 180 pareri.
Sulle erogazioni di fondi, la cifra è superiore a quella relativa al primo semestre 2017 (137.788.404 euro), al primo semestre 2016 (125.846.065 euro), e al primo semestre 2014 (121.505.536 euro). A fornire i dati è l’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila (Usra).
Nell’analisi comparativa dei dati, emerge che fa eccezione il valore dell’importo concesso per le pratiche relative al primo semestre 2015 (282.196.093 euro), ma il risultato è riconducibile ai “mega aggregati” del cosiddetto asse centrale del centro storico del capoluogo. “Questi dati sono di ulteriore stimolo a mantenere la rotta nella cornice dell’interesse generale e del senso di responsabilità verso tutti gli attori coinvolti nel ciclo della ricostruzione”, spiega il responsabile dell’Usra, Raniero Fabrizi.
Nell’esprimere soddisfazione per i buoni risultati conseguiti, Giovanni Lucarelli, dirigente dell’Usra, sottolinea che “sul terreno delle priorità più specifiche, si rileva l’attenzione costante alla finalità della sicurezza sismica e della qualità degli interventi edilizi, quale funzione strategica dell’Ufficio speciale”.
Sostenuto risulta anche il ritmo di crescita nel numero di pratiche istruite a partire dal 2014. Per quanto riguarda il numero di rilasci emessi su base annua, dal 2014 al 2017, occorre prima di tutto distinguere tra quelle di “vecchia procedura” e quelle esaminate, a partire dal 2014, secondo la “nuova procedura”, basata sull’adozione della metodologia delle “schede parametriche”, introdotte dal cosiddetto “decreto Monti”.
Questo l’andamento annuo delle pratiche emesse con la “vecchia procedura”: 369 nel 2014, 247 nel 2015, 125 nel 2016 e 86 nel 2017. Un trend che evidenzia il progressivo e fisiologico esaurirsi dei progetti riconducibili al filone della “vecchia procedura”. Le pratiche emesse con la “nuova procedura” sono state 110 nel 2014, 284 nel 2015, 335 nel 2016 e 310 nel 2017. Numeri che attestano un ritmo costante e oramai consolidato di esame e approvazione dei progetti di ricostruzione privata.
A seguire gli importi complessivi concessi nel quadriennio preso in esame: 198.499.500 euro nel 2014, 432.014.017 nel 2015, 282.623.318 nel 2016 e 292.283.605 nel 2017.
Anche in questo caso, se si fa eccezione dell’annualità 2015, segnata dal finanziamento dei grandi aggregati dell’asse centrale, che nel processo di ricostruzione rappresentano un unicum, risulta evidente un’accelerazione constante della spesa, che corrisponde al crescente numero di aggregati edilizi in cui vengono aperti i cantieri della ricostruzione, e nei quali i lavori proseguono con le tempistiche previste. Secondo le valutazioni dell’Usra, lasciano poi ben sperare i dati parziali relativi ai primi sei mesi del 2018.
Fino a giugno, nell’anno in corso sono state emesse 36 pratiche con la “vecchia procedura” e 180 con “nuova procedura”.
Comparativamente i via libera con “nuova procedura” sono stati, dunque, superiori a quelli di tutti i primi semestri degli anni precedenti: 67 nel 2014, 130 nel 2015, 161 del 2016, 153 nel 2017.