Poteva essere un dramma che aveva già gettato nella disperazione la famiglia della donna rimasta vittima di un arresto cardiaco mentre effettuava il suo solito allenamento di nuoto
Una donna di 40 anni, residente a Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila in Abruzzo, è stata vittima di un arresto cardiaco mentre si trovava all’interno della piscina comunale della cittadina. Un malore che l’ha colta all’improvviso lasciando attoniti gli altri presenti. Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi e il personale medico e paramedico accorso sul posto ha intubato la donna prima di trasportarla d’urgenza all’ospedale “Veneziale” di Isernia, dove è stata sottoposta a un delicato intervento, prima di essere indotta in coma farmacologico per stabilizzare le condizioni.
Il coma farmacologico è un trattamento medico utilizzato per indurre uno stato di incoscienza controllata in pazienti gravemente malati o traumatizzati. Durante il coma farmacologico il paziente viene sedato utilizzando farmaci specifici per abbassare l’attività cerebrale, al fine di permettere al corpo di guarire o di stabilizzarsi. Una soluzione che comunque potrebbe comportare delle implicazioni a lungo termine, che possono dipendere dalle condizioni di salute preesistenti del paziente e dalla gravità della malattia o del trauma. Alcuni pazienti possono recuperare completamente, mentre altri potrebbero avere conseguenze a lungo termine come disabilità motorie o cognitive.
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Dopo il dramma arriva il miracolo
Il consueto allenamento serale per continuare a coltivare quella passione che fin da giovane l’ha portata in piscina a nuotare, qualche gara, tanti allenamenti con gli amici, poi con l’avanzare dell’età quella voglia di trovarsi in un ambiente così diverso come quello dell’acqua non è mai venuto meno, tanto da allenarsi più volte durante la settimana per riprovare quelle sensazioni che soltanto nuotare in piscina possono regalare.
Ma questa volta una donna di 40 anni, residente a Castel di Sangro in provincia dell’Aquila, aveva un appuntamento con il destino e quelle consuete vasche andata e ritorno nella piscina comunale, sempre molto frequentata, potevano rivelarsi fatali. All’improvviso infatti la donna ha perso conoscenza, alcune persone tra i presenti a bordo piscina hanno provato a prestarle aiuto e un istruttore ha immediatamente iniziato le manovre di rianimazione, mentre era già partita la chiamata di richiesta dei soccorsi. Sul posto infatti sono arrivati i sanitari del 118 che si sono prodigati per stabilizzare la giovane donna prima di trasportarla d’urgenza all’ospedale di Isernia per essere sottoposta a un delicato intervento di angioplastica.
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Il risveglio dal coma farmacologico
La donna, colpita da infarto fulminante mentre stava nuotando, è arrivata all’ospedale in condizioni gravissime e l’intervento chirurgico era la soluzione disperata a cui l’equipe medica dell’ospedale molisano aveva affidato la sua vita. Al termine dell’operazione salvavita, la 40enne è rimasta in terapia intensiva trascorrendo diversi giorni in coma, con i medici che monitoravano ogni minimo segnale di ripresa, senza però mai avere riscontri positivi.
Quando ormai, per la disperazione dei familiari, sembrava che non ci fossero più margini per un miglioramento, è arrivato però un vero e proprio miracolo, quel segno di vita che ha ridato speranza e fiducia sia ai medici sia ai parenti. La paziente ha riaperto gli occhi e lentamente sta riprendendo le più importanti funzioni vitali tanto che i medici parlano adesso di progressi tanto importanti quanto sorprendenti.
