Ladri in azione a L’Aquila durante la fiaccolata per il sisma. Furti in centro e a Monticchio: cresce la rabbia dei cittadini, servono più controlli
Ladri in azione mentre la città ricordava in silenzio i suoi 309 angeli. Mentre si svolgeva la fiaccolata in memoria delle vittime del sisma del 6 aprile 2009, in via Verdi è stato messo a segno un furto ai danni del negozio di articoli sportivi Playwell.

I malviventi hanno portato via merce, un computer e il denaro presente nel fondo cassa, approfittando di un momento solenne e simbolico per colpire nel cuore del centro cittadino.
Non è stato l’unico episodio inquietante registrato nelle ultime ore. Nella notte tra venerdì e sabato, anche Monticchio è stata presa di mira da una serie di furti. In particolare, è stata rubata un’auto e sono stati trafugati attrezzi agricoli. In un caso, poi, i ladri si sono introdotti in un’abitazione mentre i proprietari erano all’interno.
Un cittadino ha raccontato l’assurdità di quanto accaduto: “Sono entrati da una finestra al primo piano, hanno rovistato ovunque, e non trovando ciò che cercavano hanno pensato bene di lasciare i loro bisogni nel salotto“. Scene grottesche, che si sommano all’ansia di un territorio che già convive con la memoria della tragedia.
Gli sciacalli durante la fiaccolata a L’Aquila
In un altro episodio, i ladri sono stati disturbati e sono fuggiti prima di riuscire a rubare qualcosa. L’appello che circola tra gli abitanti è chiaro: “Se notate persone sospette, contattate subito le forze dell’ordine“.

Una richiesta che si fa sempre più pressante, specie nella zona est della città, dove negli ultimi mesi si registra un incremento del fenomeno.
Solo poche settimane fa, ad Onna, i ladri avevano preso di mira due cantieri della ricostruzione portando via attrezzature per migliaia di euro. Pochi giorni dopo, in un’abitazione appena terminata, sono spariti i discendenti in rame. Stesso copione nella zona di Roio, dove si susseguono le segnalazioni di colpi nelle case.
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La pazienza della popolazione è al limite. La richiesta è semplice e concreta: più controlli, più pattugliamenti, e soprattutto un sistema di videosorveglianza efficace. Perché non si può continuare a convivere con il doppio volto dell’Aquila: quello che ricorda, e quello che viene ferito ancora.





