Diversi cittadini sono scesi in piazza per protestare contro il progetto della centrale Snam, manifestando in tal modo la propria opposizione all’impianto.
I comitati cittadini per l’ambiente hanno dunque fatto sentire la loro voce e fatto vedere la propria presenza con bandiere, striscioni e pannelli, al fine di ribadire pacificamente che l’opera che risulta essere in corso di costruzione a Case Pente è inutile e illegale – sostengono gli oppositori.
Per manifestare ulteriormente il proprio dissenso, i comitati cittadini per l’ambiente hanno poi deciso di presentarsi nella centrale piazza Garibaldi di Sulmona per intercettare gli utenti del mercato settimanale e pre-natalizio. Un momento di grande affollamento che è servito per sensibilizzare il maggior numero possibile di cittadini su questo progetto di insediamento della centrale e del metanodotto Snam, che tante polemiche sta suscitando sul territorio.
Le proteste dei comitati cittadini per l’ambiente
“Il governo continua a restare inerte di fronte a un cantiere palesemente illegale come quello aperto dalla Snam a Case Pente, in aperta violazione del decreto VIA“, rilasciato dietro la condizione che venissero adempiute 22 prescrizioni prima dell’inizio dei lavori.
Considerato che questo non è avvenuto, spiegato ancora i comitati che contestano anche l’inserimento dell’opera nel Pnrr, l’opera si configurerebbe come illegittima.
Ricordiamo che la centrale è parte integrante del metanodotto Snam, posto a 430 chilometri da Sulmona a Minerbio (Bologna). L’infrastruttura dovrebbe attraversare sei regioni e snodarsi lungo le aree più fragili dell’Italia sotto il profilo sismico, avvertono ancora i comitati cittadini.
Sulla base di queste posizioni, i comitati hanno dunque deciso di passare all’azione e formalizzare il proprio dissenso con una serie di iniziative pacifiche che hanno come intento quello di sensibilizzare il maggior numero di persone sui pericoli che quest’opera potrebbe determinare per l’ambiente di tutto il territorio.
Ricordiamo che Snam è una delle principali società di infrastrutture energetiche presenti nel nostro Paese, con un fatturato di oltre 3,5 miliardi di euro e un utile netto di 1,16 miliardi di euro. Attualmente la società impiega circa 3.600 persone in tutto il Paese, con attività di trasporto, dispacciamento, rigassificazione, stoccaggio del gas naturale.
Oltre che sul mercato italiano, la società opera – tramite partecipante – anche in Albania, in Austria, in Francia, in Grecia, nel Regno Unito. È inoltre tra gli azionisti di TAP e ADNOC Gas Pipelines, società per 20 anni detiene i diritti di gestione di 38 gasdotti negli Emirati Arabi Uniti.