In occasione dei lavori di rifacimento e di riqualificazione di Piazza Chiarino a L’Aquila, è stato possibile rilevare alcune importanti testimonianze storiche sulla vita medievale della città.
Gli scavi effettuati nel mese di ottobre hanno infatti permesso il rinvenimento di alcune sepolture senza corredo e di alcuni reperti di pietre e laterizi provenienti dalla scomparsa chiesa dei Santi Giustino e Martino, oltre a una particolare statua in pietra bianca, alta circa 37 cm, rappresentante un guerriero armato.
A comunicarlo è la Soprintendenza dell’Aquila, secondo cui potrebbe trattarsi della raffigurazione di un nobile o di San Cristoforo, tipicamente contraddistinto da una folta barba e dai lineamenti del viso piuttosto marcati.
Una statua del Santo guerriero
La possibilità che possa trattarsi del Santo guerriero romano, che tentò di convertire i suoi commilitoni e finì martirizzato, sembra dunque essere l’ipotesi più accreditato, divenendo così una delle tante testimonianze di questa figura, ammirabile ad esempio in un dipinto dell’ambito di Francesco di Paolo da Montereale, nel centro storico dell’Aquila, all’incrocio tra Corso Vittorio Emanuele e via Leosini.
L’affresco si trova peraltro non molto lontano da Piazza Chiarino dove sussisteva fino agli anni ’30 dello scorso secolo la chiesa dedicata ai Santi Giustino e Martino. È molto probabile che la statuetta ora ritrovata provenga proprio da quest’edificio, testimoniando così ancora una volta la devozione degli aquilani per uno dei quattordici Santi ausiliatori.
Non stupisce nemmeno che la statuetta, così importante, sia stata ritrovata proprio nella chiesta dei Santi Giustino e Martino che, come ricorda lo storico Luigi Lopez, era un edificio di modeste proporzioni ma che ebbe anche il titolo di Badia: l’edificio era infatti stato eretto dalla popolazione di Villa San Giustino, piccolo centro abitato vicino Paganica, motivo per il quale era stata consacrata al Santo omonimo, vescovo di Chieti nel VI sec. che, secondo la tradizione agiografica, era parente di Santa Giusta e insieme alla quale fu martirizzato a Bazzano.
Ricordiamo infine che la chiesa di San Giustino, alla fine del XV secolo, risultasse amministrata dalla chiesa capoquarto di Santa Maria Paganica, considerato che non disponeva più di parrocchiani propri. In un secondo momento la struttura venne ceduta alla parrocchia di San Martino di Chiarino, assumendo la denominazione di chiesa dei Santi Giustino e Martino. Gli aggregati di case attorno divennero sede del locale di Chiarino, di cui rimane la memoria toponomastica nell’attuale intitolazione di piazza Chiarino.