La direzione antimafia arriva anche a L’Aquila: sequestro di beni importante

La direzione antimafia amplia le sue attività anche a L’Aquila, con un sequestro di beni piuttosto importante: ben 8 milioni di euro a un imprenditore della zona.

Il sequestro disposto dalla direzione antimafia è a carico di un imprenditore attivo nella produzione e nel commercio di prodotti di origine animale e vegetale ed è stata eseguito nelle province di Brindisi e Bari, a dimostrazione dell’ampiezza dell’intervento delle autorità.

volante della polizia di notte
Le attività della DIA si estendono anche in Abruzzo con un recente sequestro – abruzzo.cityrumors.it

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era stato arrestato nel gennaio 2021 dai carabinieri di Brindisi nell’ambito dell’operazione “Sangue amaro“: era stato infatti ritenuto al vertice di un’associazione criminale finalizzata al traffico illecito di una sostanza ematica di provenienza animale, a volte sversata in un pozzo sito nel giardino della propria abitazione.

L’esito delle indagini

Le indagini compiute avevano consentito di desumere come l’imprenditore avesse accumulato on maniera illecita un ingente patrimonio, ritenuto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, oltre che numerosi beni ritenuti frutto di attività illecite.

volante polizia
La conferma dell’estensione delle attività della DIA è certificata dall’ultimo report dei suoi interventi – abruzzo.cityrumors.it

Il sequestro aveva interessato in tutto 3 imprese, 16 beni immobili, 41 automezzi e 11 rapporti finanziari per uno stimato valore complessivo di oltre 8 milioni di euro.

Le attività della direzione antimafia

Dallo stesso report semestrale delle attività della direzione antimafia emerge peraltro il costante allargamento degli interventi.

Quantitativamente, l’ultima edizione del report sulle attività DIA manifesta un volume di sequestri che nel secondo semestre 2022, sull’intero territorio italiano, ammonta a 31 milioni di euro, di cui 30,5 milioni di euro su proposta della direzione DIA su attività autonoma, e quota residuale (450 mila euro) su proposta dell’autorità giudiziaria su accertamenti DIA. Nel primo semestre 2022, invece, i sequestri ammontavano a 92,8 milioni di euro.

Per quanto invece riguarda le confische, nel secondo semestre 2022 si è registrato un forte balzo in avanti, dai 43,4 milioni di euro della prima metà ai 181,4 milioni di euro della seconda parte, di cui 3,8 milioni di euro su proposta della direzione DIA su attività autonoma e 177,6 milioni di euro su proposta dell’autorità giudiziaria su accertamenti DIA.

Del totale dei sequestri del secondo semestre 2022, la quota di maggiore rilievo arriva proprio dalle altre organizzazioni criminali italiane, che in totale hanno alimentato sequestri per 22,5 milioni di euro, contro i 6,5 milioni di euro di sequestri dalla sola camorra. Per quanto invece riguarda le confische della seconda parte dell’anno, a prevalere sono state quelle su beni della ‘ndrangheta, per totali 177,6 milioni di euro.

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