In particolare, i fusti furono rinvenuti dai Comandi Stazione Forestale di Carpineto della Nora nella zona di Capestrano all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e dal Comando Stazione di Tornimparte nella zona di Scoppito.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila Fabio Picuti è stata condotta dalla sezione di P.G. del CFS presso la Procura attraverso riscontri e servizi di pedinamento e sorveglianza che hanno portato all’individuazione dei responsabili ed al conseguente loro deferimento all’autorità giudiziaria. Sono state infatti iscritte nel registro degli indagati, a vario titolo, quattro persone: un imprenditore aquilano titolare dell’azienda produttrice dei rifiuti, due romeni trasportatori ed esecutori materiali dell’abbandono dei rifiuti, e un altro romeno, titolare di una ditta di smaltimento rifiuti.
I reati contestati sono la gestione illecita dei rifiuti e, per la parte di rifiuti abbandonata all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso la distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Le aree, sottoposte a sequestro preventivo, saranno presto bonificate per essere restituite integre al patrimonio pubblico