L’Aquila. Si è concluso ieri in tarda serata il Corso Nazionale per il conseguimento della qualifica di Tecnico di Elisoccorso (TE) del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.
Grazie alla particolare orografia dell’Abruzzo, il Gran Sasso e buona parte dell’Appennino costituiscono l’ambiente ideale per formare e testare le competenze del livello tecnico più alto del Cnsas.
Gli aspiranti Tecnici di Elisoccorso di Campania, Marche, Puglia, Abruzzo, Lazio e Sicilia, giunti quasi alla fine di un iter formativo di durata annuale e che si è concluso in questi giorni con la formazione invernale, sono stati costantemente seguiti dagli istruttori della SNATE, la scuola nazionale per la formazione dei tecnici del Soccorso Alpino.
Sci alpinismo, arrampicata su misto (ghiaccio, neve e roccia), capacità di stare in ambiente, ma soprattutto movimentazione con i mezzi aerei messi a disposizione dal Corpo Forestale dello Stato e dal 118 Abruzzo. Queste sono solo alcune delle competenze che gli aspiranti TE dovranno dimostrare di aver acquisito.
La qualifica da TE, all’apice del curriculum tecnico del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino, si può ottenere solo dopo aver conseguito ben due qualifiche tecniche, operatore di soccorso alpino (Osa) e tecnico di soccorso alpino (Tesa), un percorso lungo e difficile e a cui accedono in pochissimi. Grazie alla legge n.74 del 2001, secondo lo Stato Italiano il Tecnico di Elisoccorso è infatti l’unico a poter svolgere insieme al 118 il servizio sanitario di elisoccorso.