L’ Aquila. “Le carriole sono la nostra storia, arrestateci tutti”. Con questo striscione (vedi foto Ansa) e tre carriole vere, reduci dagli eventi di protesta dei primi mesi del post-sisma del 6 aprile 2009, si è svolto il sit-in del comitato cittadino 3e32 contro il processo in corso al Tribunale dell’Aquila a 7 imputati che parteciparono alla manifestazione delle carriole il 28 marzo 2010 invadendo la zona rossa dell’Aquila per rimuovere le macerie dal centro cittadino.
A cinque di loro, Alessandro Tettamanti, Marco Sebastiani, Anna Pacifica Colasacco, Antonio Di Giandomenico ed Ezio Bianchi, viene contestato di aver violato sia l’ordinanza sindacale di divieto di accesso nel centro storico in vigore all’epoca dei fatti, sia il regio decreto del 1931 che prevede l’arresto fino a 6 mesi e una sanzione da 103 a 413 euro per “aver promosso una riunione senza averne dato preavviso al questore”.
A questi si aggiungono i due imputati del secondo filone, Mattia Lolli e Mauro Zaffiri, insieme allo stesso Di Giandomenico, ex consigliere comunale, che ha a carico due diversi fatti. A loro viene contestata la sola manifestazione non autorizzata.
TUTTI ASSOLTI
Il giudice del tribunale dell’ Aquila Giuseppe Grieco ha assolto tutti i sette imputati del ‘processo alle carriole’. Oggi al termine di circa 5 ore di udienza, accogliendo le richieste della pubblica accusa e’ arrivata la decisione di assolvere dalle accuse Alessandro Tettamanti, Marco Sebastiani, Anna Pacifica Colasacco, Antonio Di Giandomenico, Ezio Bianchi, Mattia Lolli e Mauro Zaffiri.