In una nota l’Udu prende posizione sul protocollo d’intesa tra il Ministero della Difesa, il Comune dell’Aquila e la Regione Abruzzo “che riassegna alle funzioni militari” le palazzine utilizzate come residenza per studenti, mensa universitaria e sede dell’azienda per il diritto allo studio universitario (Adsu) dell’Aquila, che si trovano nel complesso della caserma Campomizzi. Gli studenti chiedono un incontro all’assessore regionale per il Diritto allo studio, Marinella Sclocco, sottolineando che fino a quando la vicenda non si chiarirà non si muoveranno dalla Campomizzi.
“Dal protocollo – si legge nella nota – non si evince nulla di preciso né dal punto di vista di una soluzione provvisoria né di quella definitiva. Siamo molto critici sui metodi con cui questa discussione si è consumata: Regione e Comune avrebbero dovuto avere un atteggiamento di confronto con la comunità studentesca e le sue rappresentanze. Invece, entrambi gli enti hanno scavalcato questo passaggio a nostro avviso fondamentale”. L’Udu si chiede “che ne sarà dell’unica mensa universitaria aperta anche la sera? Come si intende gestire la sala di sporzionamento presso la sede di economia senza una mensa con cucina nelle immediate vicinanze? Che ne sarà delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi di mensa e di tutti i servizi legati alla struttura? Il sindaco Pierluigi Biondi, il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli e l’assessore regionale al Diritto allo Studio Marinella Sclocco hanno dimenticato queste questioni essenziali”. L’Udu sottolinea che Lolli e Sclocco hanno dimenticato la delibera del Consiglio regionale del 2014 che impegnava la Giunta regionale a discutere, in tempi brevi, soluzioni per assegnare la Campomizzi all’Adsu per dieci anni, e ad aumentare l’area assegnata all’azienda come residenza. “Questo protocollo, che toglie la Campomizzi agli studenti, viola quella delibera in pieno” scrivono.
“Basta leggere il protocollo: ci sono tutte le condizioni, le garanzie e i tempi per un progetto condiviso e qualificato che assicuri una soluzione equivalente alternativa pronta, gestibile dall’Adsu, ben localizzata nel contesto urbano, e con un’adeguata rete di servizi, prima di procedere alla ‘dismissione’ delle palazzine della Campomizzi”.
Così in una nota il vice presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Giovanni Lolli, sulle polemiche innescate dagli studenti dell’Udu in merito al protocollo d’intesa tra ministero della Difesa, Comune de L’Aquila e Regione, che riassegna a funzioni militari la residenza universitaria Campomizzi, nel complesso della omonima caserma. Secondo gli studenti, l’intesa è stata fatta senza condivisione e senza una valida alternativa.
“Questa operazione nasce da una proposta e da un progetto portato avanti dalla precedente amministrazione comunale che prevedeva esattamente la messa a disposizione di alloggi universitari per tutti coloro attualmente ospitati alla Campomizzi e successivamente permettere l’accorpamento delle altre caserme e la messa a disposizione della città dell’area dell’attuale Caserma Rossi – spiega Lolli in una nota – Ho ascoltato decine di comizi e interventi su questa operazione. Io mi sono limitato a dare seguito a un processo che mi sembra utile per la città, per gli studenti, per l’Università – ha aggiunto Lolli che alla nota ha allegato passaggi del protocollo. “Spero che, al netto di polemiche strumentali che mi auguro nessuno abbia voglia di alimentare, la semplice lettura del Protocollo d’Intesa oggetto dell’attenzione dell’Udu e di alcuni consiglieri Adsu riesca a fugare qualsiasi dubbio o preoccupazione”.