L’Aquila, due milioni al Dipartimento di Ingegneria Industriale, dell’Informazione e di Economia

L’Aquila. Il ruolo e la qualità della Ricerca per l’Innovazione svolta nell’Università dell’Aquila sono confermati dalla recente approvazione di tre progetti di ricerca nell’ambito del Programma Europeo Horizon 2020.

L’Università, con il suo Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e di Economia (DIIIE), ottiene infatti un finanziamento complessivo all’Ateneo che supera i due Milioni di Euro.

I progetti coprono uno spettro di ambiti tecnologici molto ampio, a conferma delle articolate competenze del Dipartimento di Ingegneria aquilano nell’automotive (veicoli a trazione elettrica), nell’elettronica per sistemi aereospaziali, nella chimica per lo sviluppo sostenibile.

Più in dettaglio, il progetto “ReFreeDrive”, acronimo di “Rare Earth Free e-Drives featuring low cost manufacturing”, riguarda lo sviluppo di sistemi di trazione innovativi per veicoli completamente elettrici basati su tecnologie adatte alla produzione industriale di massa e di basso costo. Le soluzioni studiate riguarderanno motori elettrici privi dei costosi magneti permanenti a terre rare che caratterizzano le soluzioni attuali.

E’ prevista la realizzazione di prototipi nel campo di potenze compreso tra 75 e 200 kW. Il progetto, della durata di 36 mesi, sarà sviluppato da 13 partner di 6 paesi europei, tra cui la JAGUAR LAND ROVER LIMITED e la Tecnomatic di Corropoli, e avrà un budget complessivo di sei Milioni di Euro, di cui circa 800.000 assegnati al Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e di Economia del nostro Ateneo (DIIIE) e 460.000 allo Spin-off del DIIIE “R13 Technology” (www.r13technology.it).

Il gruppo di ricerca che svilupperà il progetto per il DIIIE nell’ambito del Laboratorio di Ingegneria Elettrica fa capo ai Proff. Francesco Parasiliti Collazzo, Marco Villani e Marco Tursini.

Il progetto “ATOS”, acronimo di “Advanced Technological Solutions for X band Earth Observation Systems”, finanziato al Dipartimento per 300.000 Euro, riguarda lo sviluppo di una nuova generazione di moduli ricetrasmittenti e di antenne, da impiegare nei radar SAR spaziali, basati su tecnologie che consentiranno prestazioni almeno tre volte superiori a quelle attualmente disponibili a bordo dei satelliti per l’Osservazione della Terra. Il progetto ATOS vede Thales Alenia Space Italia S.p.A. come coordinatore e il Dipartimento DIIIE dell’Università dell’Aquila (con i gruppi di ricerca dei Proff. Antonio Orlandi e Piero Tognolatti) quale principale partner sul fronte delle attività di ricerca.

Il terzo progetto è “FENIX”, acronimo di “Future business models for the Efficient recovery of Natural and Industrial secondary resources in eXtended supply chains contexts”.

Il progetto è focalizzato sulla definizione e l’organizzazione di nuove catene di distribuzione in grado di promuovere il recupero efficiente di risorse naturali secondarie per la produzione di prodotti ad elevato valore aggiunto.

In particolare, il modello di circular economy che si sperimenterà parte dal recupero delle schede elettroniche di telefoni cellulari, Personal Computer ed altri apparecchi elettronici ed elettrici (RAEE): saranno recuperati metalli preziosi quali oro, platino, palladio, argento, stagno, nichel, rame, cobalto ed alluminio che saranno poi riutilizzati, in forma di polvere e filamenti, per la stampa 3D di vari prodotti, tra cui anche gioielli.

Gran parte dell’attività di ricerca sarà svolta dal gruppo di ricerca del Prof. Francesco Vegliò presso i laboratori di Ingegneria Chimica del DIIIE per un finanziamento di 560.000 Euro. Le tecnologie saranno poi testate in un impianto pilota mobile. Il progetto, della durata di 36 mesi, sarà sviluppato da 10 partner di 6 paesi europei ed avrà un budget complessivo di circa 4 Milioni di Euro.

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