Nonostante ripetuti incontri con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero degli Interni la struttura deputata alla ricostruzione post sisma non ha le somme necessarie e salvaguardare il salario di chi ormai opera da anni con dedizione all’interno dell’Ufficio Speciale.
L’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei comuni del cratere, unitamente all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della città dell’Aquila, è stato istituito con la legge 134/12 al fine di coordinare i processi ricostruttivi a seguito del sisma del 2009. La legge ha dotato l’Ufficio di 50 unità di personale, di cui 25 unità tecnicamente assunte a tempo determinato dal Comune di Fossa e destinate al citato Ufficio e 25 unità assunte a tempo indeterminato nei ruoli del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tale difficile condizione rischia di pregiudicare la continuità del lavoro e di conseguenza l’attività di ricostruzione dei comuni devastati dal terribile sisma del 2009′.
Francesco Marrelli per la Fp Cgil L’Aquila esprime tutta la propria preoccupazione in una nota.
‘A tale difficile situazione si aggiunge la ormai nota disparità di trattamento con gli uffici speciali costituiti dopo il sisma del centro Italia. Infatti, le recenti normative a seguito del sisma che ha colpito il Centro Italia prevedono per il personale assegnato ai costituendi Uffici Speciali degli istituti contrattuali (trattamenti economici) differenziati e non riconosciuti al personale degli Uffici Speciali per la Ricostruzione della Città dell’Aquila e per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere.
Il personale dell’Ufficio Speciale della Città dell’Aquila e del Cratere venne assunto con una precisa “vision”, quella di impiegare tale personale immediatamente sulla ricostruzione dell’Aquila e del cratere ed in futuro “per finalità connesse a calamità e ricostruzione” (art.67 ter c.6 L.134/12) creando le premesse per una Task-Force nazionale con personale altamente qualificato da spostare sul territorio in base a sopravvenute esigenze.
La continuità lavorativa è sostenuta con la continuità dell’erogazione degli stipendi e delle risorse necessarie a garantire tranquillità economica ai dipendenti. È paradossale che chi garantisce oggi la ricostruzione dei nostri territori rischia di non vedersi pagato il proprio salario.
Per tale ragione, deve essere impegno di tutti, e in primis della politica, ricercare soluzioni immediate per salvaguardare l’erogazione degli stipendi del personale dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei comuni del cratere, USRC, e contestualmente effettuare le correzioni necessarie a livello normativo affinché si possano superare le tante differenziazioni generate tra il personale addetto alla filiera della ricostruzione, valorizzando professionalità accresciute in questi anni rendendo le buone pratiche della ricostruzione del sisma del 2009 patrimonio di competenze a cui attingere in caso di calamità naturali’, conclude Marrelli.