Le indagini subito avviate dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di L’Aquila in seguito al grave episodio hanno evidenziato, tuttavia, alcune anomalie che, fin da subito, hanno spinto gli investigatori della Sezione Antirapina ad effettuare ulteriori approfondimenti.
Ai poliziotti della Questura, infatti, le ferite riportate dalla donna risultavano non del tutto compatibili con la ricostruzione della dinamica del delitto così come resa dalla vittima della rapina.
I successivi accertamenti hanno permesso, poi, di definire meglio i contorni della vicenda e, grazie anche alle ammissioni della stessa studentessa, di verificare come alla base delle ferite riportate non vi fosse una rapina, bensì il risultato di violento litigio, per futili motivi, fra la ragazza ed il suo compagno.
La prima ricostruzione dei fatti offerta alla Polizia dalla ragazza nasceva, infatti, dall’esigenza di nascondere ai propri genitori l’ennesimo litigio con il suo compagno a loro, peraltro, poco gradito.
Al termine delle indagini, la giovane è stata denunciata alla Procura della Repubblica di L’Aquila per il reato di simulazione di reato.