Esordisce così l’Unione degli Universitari dell’Aquila, che denuncia il trasporto urbano cittadino, caratterizzato, a suo dire, da corse insufficienti e troppo distanziate tra loro, che mettono in seria difficoltà la gestione della vita universitaria per gli studenti che affollano il capoluogo abruzzese.
“La bassa frequenza” fa sapere l’Udu “non permette di soddisfare la richiesta della popolazione intera e questo il più delle volte si traduce in autobus sovraffollati; inoltre capita spesso che gli autobus raggiungano il limite di passeggeri ancor prima di arrivare nei pressi del capolinea, lasciando letteralmente a piedi gli studenti che aspettano alle fermate intermedie. Riteniamo assolutamente inconcepibile che uno studente che paga biglietto o abbonamento venga privato del servizio di trasporto urbano. La strutturazione dei trasporti urbani è evidentemente inadeguata e insufficiente per rispondere alle esigenze degli studenti e dell’intera popolazione. Ci teniamo a sottolineare che gli studenti sono tornati a studiare a L’Aquila, quest’anno ancor più dello scorso, e che la pendolarità è diminuita a favore di una maggiore residenzialità studentesca all’interno della città capoluogo. L’Aquila si appresta, quindi, a tornare una città universitaria ed è dunque indispensabile dare una risposta concreta in termini di servizi agli studenti”.