E’, infatti, bastata la proposta del Ministro degli Interni (formulata all’indomani dei fatti avvenuti nel Centro di Accoglienza di Cona) di (ri)aprire i Cie (Centri di Identificazione ed Espulsione) in ogni Regione (e quindi anche in Abruzzo) per far scattare l’ennesima gara di ‘corsa al populista’, sport nel quale i nostri rappresentanti non sembrano essere secondi a nessuno”.
Ad intervenire è la Camera penale di L’Aquila “Emidio Lopardi Jr” in una nota a firma del presidente Gian Luca Totani e del segretario Piera Farina.
“Quella delle ‘espulsioni di massa’ e quella della riapertura dei Cie – si legge nella nota – sono, però, le peggiori risposte che si possono offrire al drammatico problema dell’immigrazione.
Da avvocati penalisti non possiamo non sottolineare come con le prime si costruisca l’ennesimo ‘doppio binario’ nel sistema giuridico italiano e come i secondi abbiano già avuto modo di dare la ‘migliore’ immagine di sè negli scorsi anni allorquando si trasformarono da luoghi di permanenza estremamente transitoria in strutture di vera e propria detenzione per persone che alcun crimine avevano commesso.
Si prenda allora veramente la storia come esempio e non si commettano gli errori del passato solo in virtù di una vana rincorsa all’ultimo voto di pancia. Si investa davvero in strumenti idonei alla identificazione senza sperperare le poche risorse concesse in inutili quanto degradanti strutture. Si investa sopratutto in Diritti: i doppi binari – commentano infine gli avvocati Totani e Farina – finiscono sempre in un binario morto”.