Giulianova. Nicola Salvi aveva 52 anni, faceva il saldatore e viveva con sua moglie a Villa Pozzoni, alle porte di Giulianova. Era molto stimato in paese e la notizia della sua morte, avvenuta questa mattina nello stabilimento della Forex Prefabbricati a L’Aquila, ha gettato nello sconforto i suo concittadini, cogliendo tutti di sorpresa.
Insieme ad altri due colleghi, uno dei quali, R.C. Di 63 anni, è ricoverato nell’ospedale aquilano (le sue condizioni non sono gravi), si trovava nel nucleo industriale di Bazzano per montare un macchinario, appena acquistato, con una grandezza di 20 metri per tre, una grande piattaforma nella quale vengono costruite pareti mobili in cemento armato. Secondo una prima ricostruzione, la trave, sorretta da catene e sulla quale scorreva il macchinario, si sarebbe staccata all’improvviso piombando sui tre operai: ad avere la peggio è stato, appunto, Nicola, mentre il terzo, anch’egli di Giulianova, ne è uscito miracolosamente illeso.
Sul posto, a coordinare le indagini, c’è il sostituto procuratore Roberta D’Avolio e gli agenti della Questura de L’Aquila.
Nicola Salvi lascia la moglie e il figlio Paolo, 29 anni, sposato da poco più di un anno.
Lunedì l’autopsia sul corpo di Nicola Salvi. Nel primo pomeriggio la salma dell’operaio è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale dell’Aquila, dove è avvenuto il riconoscimento da parte dei parenti arrivati da Giulianova. Lunedì mattina presso l’ospedale di Avezzano verrà eseguita su disposizione del pm titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore dell’Aquila, Roberta D’Avolio, l’autopsia, contestualmente alla notifica da parte degli agenti della Squadra mobile della Questura degli avvisi di garanzia per omicidio colposo.