L’Aquila. Alle prime luci dell’alba sono state notificate 18 ordinanze di custodia cautelare richieste dal sostituto procuratore David Mancini e disposte dal Gip Marco Billi, nei confronti di altrettanti soggetti, dei quali sei sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’ingresso illegale nel territorio dello Stato e della permanenza in condizioni di illegalità sul territorio nazionale, i rimanenti sono ritenuti responsabili, in concorso, di favoreggiamento alla permanenza in condizioni di illegalità sul territorio nazionale.
Le indagini coordinate dal sostituto David Mancini, hanno consentito di dimostrare che, in relazione a plurimi e reiterati episodi, il gruppo ha consentito l’ingresso sul territorio nazionale di extracomunitari facendo risultare la sussistenza di rapporti lavorativi in realtà inesistenti. Le false attestazioni riguardanti la disponibilità ad assumere, unitamente ad altra documentazione falsa, sono state di per sé idonee ad ottenere i visti di ingresso, grazie ai quali gli stranieri hanno potuto oltrepassare la frontiera in modo formalmente lecito. In realtà si è dimostrato che la sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge per la valida emissione del visto d’ingresso è stata, in numerosi casi, attestata falsamente. In altri termini, è possibile affermare che rispetto alla modalità più nota, ovvero quella di pagare gli scafisti e rischiare la traversata via mare, molti extracomunitari provenienti dal Nord Africa hanno scelto di pagare sino a 9mila euro a compiacenti imprenditori italiani disposti, dietro compenso, ad attestare la volontà di assumere: dopo l’ingresso sul territorio nazionale il rapporto lavorativo non si perfezionava e gli extracomunitari proseguivano la loro permanenza in condizioni di illegalità.
Ci sono anche imprenditori marsicani nel settore dell’agricoltura e dell’edilizia, tra i destinatari delle 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emesse dal Gip del Tribunale dell’Aquila, nell’ambitro di un’operazione condotta dagli agenti della Squadra mobile dell’Aquila, che alle prime luci dell’alba ha disarticolato una consorteria dedita al favoreggiamento dell’ingresso illegale nel territorio nazionale di cittadini extracomunitari, in particolare nella Marsica. Le persone arrestate sono: Antonello Ferreri di 27 anni, Luciano Iacovitti di 65 anni, Paolo Arturo Di Carlo di 62 anni, Costantino Lucarelli di 57 anni, Sonia Iacoboni di 39 anni, Paola Conti di 45 anni, Benedetto Di Maggio di 39 anni e Germano Milano di 54 anni, tutti di Avezzano. Kasem Abul di 37 anni, Bidhan Kar Chandar di 31 anni, Uddin Kamal md Mollah di 43 anni, tutti originari del Bangadesh e residenti tra Avezzano, Tagliacozzo e Roma. Gli altri finiti in manette sono: Roberto Tomasso di 67 anni di Capistrello, Valentino Principe di 59 anni di Collelongo, Mario Chicarelli di 72 anni di Massa D’Albe, Raffaella Antonangeli di 65 anni di Pescina, Ruggero Pierantozzi di 63 anni di Roma ma residente a Pescina, Benedetta Galliano di 59 anni di Sant’Elpidio a Mare e Anna Maria Monti di 52 anni di Fermo. Di questi Iacoboni, Iacovitti, Lucarelli, Di Carlo, Abul, Chandar, Ferreri, Chicarelli e Di Maggio sono stati colpiti da misura cautelare in carcere mentre gli altri ai domiciliari. Parlando delle accuse, il pm contesta a Iacovitti, Di carlo, Lucarelli, Abul, Chandar e Mollah, il reato associativo mentre agli altri quello favoreggiamento di ingresso di persone in condizione di illegalita’ e di sfruttamento nel territorio nazionale. Tra gli arrestati, la Iacoboni titolare di un’agenzia di servizi, era addetta alla cura burocratica finale presso la Prefettura dell’Aquila, delle richieste di assunzione da parte degli imprenditori; Iacovitti, sempre secondo gli inquirenti, fungeva da fulcro dell’organizzazione; Di Carlo uno dei gestori del sodalizio; Lucarelli era addetto al reperimento dei falsi datori di lavoro; Di Maggio, Ferreri e Chicarelli, gli imprenditori che avevano fatto richiesta di manovalanza extracomunitaria ed infine gli stranieri del Bangladesh, gli intermediari per reclutare i malcapitati operai. Gli arrestati sono assistiti dagli avvocati Roberto Verdecchia e Leonardo Casciere del Foro di Avezzano.