Afferma anche che ‘non si è proceduto finora per un unico motivo che è quello che vede impegnati noi tutti nella definizione degli ultimi importantissimi ed difficili momenti che precedono l’apertura di alcune linee operative della fabbrica e che stanno richiedendo il massimo sforzo da parte nostra.
Ricordiamo, infatti, che non stiamo organizzando un’attività di modesta entità ma un’industria che si estende su circa 20mila metri quardati con una tecnologia all’avanguardia a livello internazionale.
Attività che richiede il rispetto assoluto di tutte le norme di sicurezza da seguire secondo quanto dettato dagli Enti preposti al controllo.
Vorremmo comunque sottolineare che avremmo proceduto ai colloqui indipendentemente da quanto sollecitato, anche attraverso la stampa, dai sindacati ai quali chiediamo di non esasperare con tali esternazioni immotivate, gli animi di coloro che da tempo attendono la nostra chiamata e di non disorientare i nostri contatti internazionali che, più di una volta, hanno rilevato un clima poco opportuno per fare all’Aquila nuovi investimenti.
Uno stillicidio continuo ed improprio che arreca nocumento anche alla nostra attività e che non ha precedenti se rapportato ad altre attività industriali presenti a livello locale.
Francamente non comprendiamo a chi possa giovare questo accanimento. A noi e a chi deve rientrare, non di sicuro’, conclude l’azienda.