I militari sono arrivati all’individuazione del responsabile grazie all’analisi dei loghi impressi sul monumento, alle “tag”, che contraddistinguono l’appartenenza dell’autore ad uno specifico gruppo, che sono stati poi confrontati con altri che contrassegnano mezzi pubblici e pensiline dell’Ama sparse in città. A questi si sono aggiunti i pedinamenti in borghese di alcuni giovani frequentatori degli istituti d’arte cittadini e così gli investigatori sono riusciti ad individuare la mano del “vandalo-artista”, che vistosi scoperto non ha potuto che confermare la paternità del danno.