L’udienza in composizione monocratica è stata fissata per il 20 settembre. Soddisfazione è stata espressa dai familiari delle vittime del terremoto, un po’ meno dagli avvocati difensori degli imputati che hanno annunciato “battaglia” in sede processuale. Il verbale redatto subito dopo la riunione del 31 marzo 2009 nel quale si riteneva poco probabile un forte terremoto è il punto nodale di tutta l’indagine e di conseguenza del rinvio a giudizio e per i pm sarebbe carente.
Si contesta “una valutazione del rischio sismico approssimativa, generica e inefficace in relazione alla attività della commissione e ai doveri di prevenzione e previsione del rischio sismico”. “Sono state fornite dopo la riunione” si legge nel capo di imputazione “informazioni imprecise, incomplete e contraddittorie sulla pericolosità dell’attività sismica vanificando le attività di tutela della popolazione”. Secondo i pm gli imputati “sono venuti meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro funzione” anche sotto il profilo dell’informazione. Queste notizie rassicuranti “hanno indotto le vittime a restare nelle case”.