A parlare è il sindaco di Pacentro Guido Angelilli. Dopo il sisma del 24 agosto nel centro Italia l’edificio, sottoposto a verifiche, è risultato poco sicuro. Il ritorno sui banchi era previsto lunedì 19; ma i 57 alunni di elementari e medie dovranno andare a Popoli, a 30 km, in un Musp, uno dei moduli ad uso scolastico provvisori realizzati dopo il sisma del 2009.
Il Comune metterà a disposizione due scuolabus giornalieri. Ma già molte famiglie hanno detto che non manderanno i figli.
“Trasferire bambini per 60 km andata e ritorno crea problemi a tutto il paese – dicono – Per un ipotetico terremoto si creano disagi a 60 famiglie, con i rischi che comporta uno spostamento così importante”. Il sindaco annuncia che dalla prossima settimana saranno avviati i lavori per rendere più sicuro l’edificio e tornare alla normalità dopo Natale.
La minoranza del comune di Capitignano, centro dell’alta valle dell’Aterno vicino all’epicentro del terremoto del 24 agosto scorso, nutre dubbi sulla sicurezza dell’edificio della scuola primaria “Giovanni Paolo II”, danneggiata nel sisma del 6 aprile 2009 e riparata con un finanziamento di oltre un milione di euro. L’inizio delle lezioni dal 12 settembre è stato spostato al 19 settembre. Per questo i consiglieri hanno inviato una lettera al sindaco, Maurizio Pelosi, al prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci, e all’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Pizzoli (L’Aquila) per chiedere chiarimenti sulle modalità di intervento sull’edificio, soprattutto in relazione a miglioramento e adeguamento sismico.
“A seguito dei recenti eventi sismici che hanno distrutto interi centri limitrofi ai nostri territori, rinnovando alle popolazioni gli incubi del non lontano 2009, e dopo i vari incauti tentativi per rassicurare verbalmente la popolazione di Capitignano da parte di alcuni amministratori comunali, il gruppo di minoranza e il ‘Movimento Civico per Capitignano e Frazioni’ invitano il sindaco e tutti i tecnici interessati di recente al risanamento della Scuola Primaria a esporre e chiarire pubblicamente quanto segue: con quali finalità sono stati concessi i fondi pubblici per circa un milione dopo il sisma del 2009 per l’intervento, quale tipologia di opere sono state previste nei vari progetti redatti e approvati per impiegare i fondi pubblici, specificare con quali tecniche si è provveduto ad adeguare o potenziare o migliorare la resistenza sismica, con particolare riferimento alla messa in sicurezza del salone scolastico che, con la sua eccessiva ampiezza, rappresenta un serio pericolo in caso di importanti eventi sismici”. E ancora, lo stato delle fondazioni, specificare a quali normative sismiche sia stato adeguato il complesso, esibire la relazione geologica del sottosuolo per un’opportuna conoscenza, ed esibire copia delle analisi sulle opere murarie della Scuola, copia del certificato di collaudo statico a suo tempo rilasciato dal professionista incaricato e riferire come il sisma del 24 agosto abbia inciso o meno sulle strutture