L’Aquila. Approfittando della fitta vegetazione che circondava lo spiazzo nei pressi di via Giovanni Di Vincenzo, un gruppo di nove Rom di nazionalità rumena, aveva realizzato alcune baracche, dotandole dei requisiti necessari per poter affrontare il freddo clima aquilano.
Gli Agenti della Polizia di stato si sono trovati di fronte a questo spettacolo di degrado, constatando che le baracche non solo erano in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie, ma vi erano condizioni di estrema pericolosità per gli occupanti e per l’area circostante, considerata la presenza di una bombola del gas che alimentava un fornelletto di fortuna ed un gruppo elettrogeno alimentato a benzina per la fornitura di energia elettrica. Al termine delle verifiche di rito, una ventiseienne è stata rimpatriata nel comune di origine in Umbria, mentre altri quattro nomadi dovranno lasciare il territorio nazionale non avendo presentato la dichiarazione di soggiorno nel termine previsto di 30 giorni dal loro ingresso in Italia. Gli ultimi quattro, infine, sono stati avviati ai servizi comunali. Dopo che i nomadi avevano recuperato i loro effetti personali, le baracche sono state smantellate dal personale del Comune.