La somma complessiva indebitamente percepita ammonta a circa 300.000 euro. Le ipotesi di reato sono di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Le indagini della Guardia di Finanza de L’Aquila hanno riguardato le situazioni soggettive ed oggettive di una platea di beneficiari indicati nelle circa 25.000 domande di ammissione al Cas. Fondamentale per il buon esito delle investigazioni è stata anche la collaborazione fornita dalla Struttura Gestione dell’Emergenza (Sge). Tra le situazioni irregolari più diffuse, si rilevano quelle di 35 nuclei familiari che, seppur alloggiati negli alberghi della costa, avevano percepito il contributo avendone comunque fatto richiesta. Sono state poi individuate 10 situazioni irregolari riguardanti nuclei familiari che, pur avendo conseguito l’agibilità’ della propria abitazione, hanno continuato a soggiornare negli hotel oltre i termini consentiti, gravando indebitamente sui fondi a disposizione dei comuni del cratere. Le somme indebitamente percepite da ciascuno dei soggetti segnalati sono comprese tra i 3.000 ed i 6.000 euro. Al riguardo, la Guardia di Finanza ha attivato gli enti competenti al recupero delle somme indebitamente percepite. Intensa anche l’azione di verifica e controllo sull’effettivo utilizzo delle abitazioni del Progetto Case.
Sono 8 i casi accertati di nuclei familiari che non utilizzavano – se non sporadicamente – tali alloggi. In taluni di questi casi e’ stato rilevato che gli assegnatari utilizzavano – quale dimora principale – le abitazioni ubicate al di fuori della zona dei comuni del cratere, di proprietà di persone terze che le hanno concesse a titolo gratuito. A seguito della segnalazione della Guardia di Finanza, la Struttura per la Gestione dell’Emergenza ha rescisso unilateralmente il comodato di uso gratuito dell’alloggio provvedendo alla riassegnazione del medesimo ad altri nuclei familiari in lista d’attesa.