L’iniziativa rientra tra le azioni programmate nell’ambito del progetto LIFE M.I.R.CO-Lupo (Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla Conservazione del lupo in Italia) finanziato dall’Unione Europea ed attuato dai Parchi Nazionali dell’Appennino tosco-emiliano e del Gran Sasso-Monti della Laga, Corpo Forestale dello Stato, Carsa Edizioni e Comunicazione ed Istituto di Ecologia Applicata di Roma.
Attraverso l’App “Mappa il Randagio”, chiunque potrà scattare la foto di un randagio, di un lupo o di un ibrido cane-lupo che avrà avvistato. L’applicazione fornirà, in tempo reale, i dati geo-referenziati dell’avvistamento, permettendo a coloro che operano nei Parchi di avere dati sempre aggiornati sulle presenze di tali animali sul territorio. E’ un modo, dunque, per costruire un clima collaborativo tra coloro che operano nei parchi, gli allevatori, le forze dell’ordine e la società civile.
L’applicazione è di facile utilizzo e favorisce il coinvolgimento diretto di tutti i cittadini, a partire dai più piccoli. Cliccando su “Fai una foto” si ha la possibilità di scattare la foto, nominarla, salvarla, pubblicarla e condividerla sui social. Cliccando su “Mappa” appariranno le localizzazioni degli avvistamenti effettuati da chi usa l’App. Cliccando su “Profilo”, si ha la possibilità di aggiornare le proprie informazioni personali. Infine, alla voce “Cerca”, ogni utente potrà vedere tutti gli avvistamenti generati.
E’ possibile scaricare l’app ai seguenti link:
Per iOS: http://apple.co/1sMIwdt
Per Android: http://bit.ly/1WMJLps
Per maggiori informazioni: www.lifemircolupo.it
Tre lupi nella notte a Piazza San Pietro, un lupo solitario in pieno giorno su via della Conciliazione e uno che si nasconde nel Colonnato del Bernini.
Sono fotomontaggi provocatori, ma le motivazioni che hanno spinto il Parco nazionale della Majella a lanciare la campagna web #Salviamofratellolupo sono reali e urgenti. L’obiettivo è sfatare le tante dicerie che aleggiano intorno a questi animali e fare corretta opera di informazione. La campagna viaggerà su internet, sul sito e sui profili Facebook e Twitter del Parco dove sarà possibile conoscere tutte le dicerie sul lupo appenninico e i rischi reali che corre questo animale. “Con questa campagna vogliamo uscire dagli schemi della comunicazione convenzionale e puntare al paradossale – spiega il presidente del Parco della Majella, Franco Iezzi – È intollerabile che ancora oggi in alcune culture molto radicate nel nostro Paese i lupi siano considerati incarnazione di perfidia e cattiveria e come tali animali da sterminare”.