Grande protagonista dello sport cittadino, il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente e l’assessore allo Sport, Giampaolo Arduini, hanno espresso grande cordoglio per la sua scomparsa. “Non è stato solo un atleta che si è tolto tante soddisfazioni” hanno commentato dopo aver appreso la notizia, “ma è stato un uomo che ha avuto la capacità di far crescere tanti ragazzi della nostra città all’insegna dei valori dello sport. Per tali motivi è considerato un punto di riferimento”.
Vivio aveva iniziato l’attività pugilistica a 16 anni e da allora ha fatto del pugilato il suo mestiere, fino agli anni ’50, quando ha cessato l’attività. Ha fondato l’Accademia pugilistica aquilana e nella primavera del 1944 ha sfidato i nazifascisti organizzando un blitz per entrare nel carcere di San Domenico e liberare 12 condannati a morte dai nazisti.
A lui è stato anche dedicato un libro, “Una vita per lo sport“, scritto da Dante Capaldi.