L’Aquila. Il processo sul crollo della casa dello studente nel terremoto del 6 aprile 2009 resta all’Aquila. A deciderlo è stata la VII Sezione penale della Cassazione, che ha respinto l’istanza di trasferimento presentata da Attilio Cecchini e Roberto Colagrande, legali di Pietro Sebastiani (presidente della commissione di collaudo) e l’avvocato Massimo Carosi, che assiste Claudio Botta (progettista della struttura).
La difesa aveva, infatti, chiesto il trasferimento dei processi da L’Aquila a Campobasso. Soddisfatta per la decisione della Cassazione, Antonietta Centofanti, portavoce del comitato dei familiari delle vittime dei crolli alla casa dello studente. “È quello che volevamo” ha detto.
Rassegnato ma sereno Massimo Carosi, legale di Botta. “Prendiamo atto che la Corte non ha condiviso la nostra posizione, ma speriamo che quest’istanza, segno di una nostra convinzione ben radicata, serva a rafforzare l’equilibrio che la Corte ritiene sussistere nei giudici aquilani”.
Il prossimo 23 ottobre, intanto, sarà conferito ufficialmente l’incarico al super perito Maria Gabriella Mulas, che prenderà visione dei quesiti posti dalle difese che dovrà chiarire con le sue analisi.