Pianella. Il sindaco di Pianella Giorgio D’Ambrosio indagato per peculato, falso in atto pubblico ed abuso d’ufficio in qualità di ex presidente dell’Ato. L’uomo, che ha ricoperto questa carica fino al 2007, è stato indagato insieme a due dipendenti dell’Ato stesso, Vincenzo Di Giamberardino, istruttore amministrativo e Fabio Ferrante, istruttore direttivo amministrativo e insieme a Fabrizio Bernardini, segretario generale dell’Ato.
I fatti avrebbero preso il via nel 2006. Nel mirino della procura di Pescara un indebito utilizzo di risorse economiche da parte dell’ente per finalità istituzionali diverse da quelle dell’Ato, oltre alla falsificazione di delibere ed atti pubblici riferibili al consiglio d’amministrazione dell’ente. In questo secondo caso, sembra che l’obiettivo fosse occultare, secondo l’accusa, le illecite condotte distrattive e le assunzioni di personale da parte dell’Ato che sarebbero state fatte violando le norme che disciplinano le assunzioni presso gli enti pubblici.
Più in particolare, per l’accusa d’Ambrosio avrebbe utilizzato illecitamente l’auto intestata all’Ato per spostarsi a Roma per finalità estranee ai compiti istituzionali dell’Ato e, insieme ai suoi collaboratori Di Giamberardino e Ferrante, avrebbe utilizzato l’intero impianto strumentale dell’ente come segreteria politica personale usando i fondi dell’Ato per finanziare la sua campagna elettorale.
Su disposizione del pm Valentina D’Agostino, titolare dell’indagine, la polizia ha pertanto anche acquisito diversi documenti e perquisito la sede dell’Ato.
Il commento di Silvio Paolucci. “Fermo restando che le uniche verità sono quelle che emergono durante i processi e augurando che possa essere chiarito tutto in fretta, il Pd ritiene che vada aperta una stagione nuova per il nostro Abruzzo. Nel merito i fatti contestati appartengono ad un’altra fase storica. E’ importante oggi proporre una diversa gestione degli enti strumentali, con manager in grado di garantire efficienza, efficacia ed economicità dei servizi con al centro i cittadini abruzzesi”.