Intanto non fidarsi delle apparenze. Il truffatore per farsi aprire la porta ed introdursi nelle vostre case, afferma l’Arma rivolgendosi proprio agli anziani, puo’ presentarsi in diversi modi. Spesso e’ una persona distinta, elegante e particolarmente gentile. Dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficenza, dell’INPS, o un addetto delle societa’ di erogazione di servizi come luce, acqua, gas, etc. e talvolta, un avvocato o un appartenente alle forze dell’ordine. Non sempre l’abito fa il monaco!
Ricordatevi – si legge nella lettera – che di solito il controllo domiciliare delle utenze domestiche viene preannunciato con un avviso (apposto al portone di un palazzo o comunicato al portiere) che indica il motivo, il giorno e l’ora della visita del tecnico. Ecco dunque che un decalogo “in pillole” puo’ essere utile: non aprite agli sconosciuti e non fateli entrare in casa. Diffidate degli estranei che vengono a trovarvi in orari inusuali, soprattutto se in quel momento siete soli in casa; non mandate i bambini ad aprire la porta; comunque, prima di aprire la porta, controllate dallo spioncino e, se avete di fronte una persona che non avete mai visto, aprite con la catenella attaccata; in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedete che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa. In assenza del portiere, se dovete firmare la ricevuta aprite con la catenella attaccata; prima di farlo entrare, accertatevi della sua identita’ ed eventualmente fatevi mostrare il tesserino di riconoscimento; nel caso in cui abbiate ancora dei sospetti o c’e’ qualche particolare che non vi convince, telefonate all’ufficio di zona dell’Ente e verificate la veridicita’ dei controlli da effettuare.
Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perche’ dall’altra parte potrebbe esserci un complice; tenete a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilita’ (Enel, Telecom, Acea, etc.) cosi’ da averli a portata di mano in caso di necessita’; non date soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato; mostrate cautela nell’acquisto di merce venduta porta a porta; se inavvertitamente avete aperto la porta ad uno sconosciuto e, per qualsiasi motivo, vi sentite a disagio, non perdete la calma. Inviatelo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta. Aprite la porta e, se e’ necessario, ripetete l’invito ad alta voce.
Cercate comunque di essere decisi nelle vostre azioni, dicono sempre i carabinieri. In generale – prosegue la lettera/aperta agli anziani – per tutelarvi dalle truffe: diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata; non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi od oggetti presentati come pezzi d’arte o d’antiquariato se non siete certi della loro provenienza; non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute; non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia piu’ esperte di voi.
E’ inoltre importante ribadire che: le norme vigenti non prevedono la consegna di somme di denaro contante o di preziosi ad appartenenti alle Forze di polizia, i quali, per attivita’ di servizio, si presentano in uniforme ovvero esibiscono chiari segni distintivi, qualificandosi in modo inequivocabile; in caso di situazioni dubbie, non fare entrare nessuno dentro casa e contattare i numeri di emergenza (112, 113, 117), chiedendo eventuali delucidazioni e/o istruzioni. Agli anziani viene ricordato che in ogni caso, nel dubbio, bisogna chiamare sempre il numero di emergenza 112, gratuito ed attivo 24 su 24. Rispondera’ un carabiniere in grado di aiutare chi e’ in difficolta’. Nella lettera i carabinieri ricordano, inoltre, che nell’ultimo periodo si e’ registrata nella provincia di L’Aquila una recrudescenza delle truffe in danno di persone anziane commesse da soggetti che si qualificano come “avvocato” e/o appartenente alle “forze dell’ordine”. Generalmente il truffatore contatta telefonicamente la vittima fingendosi “avvocato” e/o “appartenente alle forze dell’ordine” riferendo alla stessa del coinvolgimento in problemi di giustizia di un familiare (figlio, nipote, etc.), spesso dicendo che ha provocato un incidente stradale alla guida di un’automobile priva di copertura assicurativa e per questo motivo e’ trattenuto in caserma per accertamenti. Il sedicente avvocato chiede pertanto il versamento di una somma di denaro, al fine di regolarizzare la copertura assicurativa, inviando a casa della vittima un complice per ritirare i soldi. In assenza di contante, il malvivente si fa consegnare oggetti in oro e nella peggiore delle ipotesi la tessera Bancomat ed il relativo codice per l’utilizzo (Pin). Quella appena descritta e’ la messa in scena piu’ ricorrente posta in atto dai truffatori, che con astuzia ed insistenza cercano di convincere la vittima a farsi consegnare denaro ed oggetti preziosi, facendo leva sulle persone care alle vittime, generalmente figli e/o nipoti, per le quali chiunque farebbe il possibile per aiutarli.