L’Aquila. Oltre un anno dopo il primo caso, un nuovo balcone pericolante, e a rischio crollo, negli alloggi antisismici del progetto C.a.s.e. dell’Aquila, realizzati dopo il terremoto del 6 aprile 2009 per ospitare 15 mila aquilani all’epoca rimasti senza casa.
Da stamani, tecnici e uomini della polizia giudiziaria del Corpo Forestale sono al lavoro nella new town di Cese di Preturo, una delle 19 realizzate, perché un’altra terrazza ha avuto un cedimento strutturale che, secondo quanto riscontrato, potrebbe portare al crollo.
Sono in corso le procedure di messa in sicurezza e l’istruttoria per trasferire gli inquilini dell’alloggio, una donna e sua figlia, in un altro alloggio vuoto. Il balcone in questione è tra gli 800 già sequestrati in 494 appartamenti, per ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale dell’Aquila, dopo gli accertamenti della Procura della Repubblica affidati alla stessa Forestale, nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria aperta in seguito al crollo di un balcone, il 2 settembre 2014, che si staccò dal secondo piano, “per difetti di costruzione e utilizzo di materiale scadente”, cadendo su quello sottostante.
L’inchiesta conseguente ha portato a iscrivere 37 persone nel registro degli indagati con le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato (da ben 18 milioni di euro), frode nelle pubbliche forniture, falso in atto pubblico e crollo del balcone. Le perizie condotte sulle terrazze, i cui esiti sono arrivati dopo molti mesi di attesa, hanno riscontrato difetti costruttivi che hanno portato il legno, peraltro ritenuto di qualità scadente, a marcire e, quindi, a determinare crolli.
Il Comune dell’Aquila, proprietario degli alloggi, ha lanciato l’allarme per la carenza di personale che sarebbe necessario a controllare la quasi totalità dei balconi, visto che l’indagine ha coinvolto solo il 10% dei manufatti, scoprendo gravi carenze.