Roma. “Gli abbiamo dato le case, non posso credere che gli abruzzesi non vengano in piazza a San Giovanni“.
Sono le parole di Denis Verdini, coordinatore del Pdl, il quale lo scorso giovedì ha scritto al partito abruzzese, al presidente della Regione Gianni Chiodi, ai parlamentari ed ai consiglieri regionali.
Una vera e propria tirata d’orecchie.
“Trovo che avete difficoltà a raggiungere l’obiettivo fissato di 50 pullman per l’Abruzzo” ha continuato Verdini. “Un gruppo così folto di deputati, senatori e consiglieri regionali dovrebbe andare nei quartieri ricostruiti dove sono state consegnate le case a 40 mila persone, con un megafono, reclamizzando la manifestazione romana e sollecitando quelle persone a ringraziare Berlusconi venendo in piazza San Giovanni, perché il governo ha fatto per l’Abruzzo qualcosa che non è mai stato fatto nella storia del paese“.
Gratitudine, dunque. Questo si aspetta il coordinatore del PdL da quelle persone a cui è stata restituita la dignità di una casa che, di per sé, è un “bene primario”, se poi è ricostruita “vale almeno il doppio”.
“Non posso credere che quella popolazione beneficiata non riempia cento pullman oltre a quelli già organizzati. La classe dirigente di un grande partito si misura anche su questo. Se non risponde l’Abruzzo non vale niente governare!“.
Il Governatore Gianni Chiodi ha successivamente sentito Denis Verdini al telefono ed ha voluto ridimensionare la vicenda, soprattutto alla vigilia delle provinciali del prossimo 28 e 29 marzo.
Costantini (Idv). “Verdini deve vergognarsi due volte per quello che ha dichiarato, pretendendo che gli aquilani riempiano decine di pullman per andare in pellegrinaggio a Roma a ringraziare Berlusconi per le case ricevute. Deve vergognarsi una prima volta perché i soldi non li ha messi Berlusconi, ma l´Unione Europea, chi ha fatto donazioni e solo per la parte residuale lo Stato, utilizzando il denaro dei contribuenti, inclusi quelli aquilani. Deve vergognarsi una seconda volta perché in questa storia gli unici che si sono messi i soldi in tasca sono proprio i suoi amici o quelli della loro “cricca”, affidati per l´occasione alle benevoli cure di Chiodi, come ampiamente rivelato dalle intercettazioni. Ci vadano loro, gli amici di costruttori di Verdini, a fare i ruffiani con Berlusconi, con il cappellino in testa e la bandierina in mano, non chi nei confronti di Berlusconi non ha nessun dovere, di nessun genere”.
La reazione del Partito Democratico. “Ogni volta ci diciamo che con i nostri avversari politici si è toccato il fondo ed ogni volta loro ci stupiscono e cominciano a scavare, per sprofondare ancora più giù, senza vergogna. Perché per dire ai terremotati aquilani che la mobilitazione politica è un gesto dovuto, visto la consegna di case nuove dopo il devastante sisma dello scorso anno, la vergogna evidentemente non la si deve conoscere”. Comincia così il comunicato congiunto del Partito Democratico dell’Aquila, che vede le firme di Michele Fina, segretario provinciale del Pd, Francesco Iritale, segretario cittadino del Pd, Vito Albano, capogruppo al comune dell’Aquila e Piero Di Stefano, assessore comunale alla ricostruzione. “Quello che però sconcerta una volta di più, se possibile, non sono le parole di Denis Verdini, personaggio che negli ultimi mesi ha contribuito da solo a farsi conoscere per quello che è, ma l’inerte supina passività del Pdl abruzzese. Da via dell’Anima, a Roma, ordinano ed all’Aquila eseguono, senza porsi, come in questo caso, il problema che forse parlare delle nuove case date agli aquilani come fossero apertura di un credito che prima o poi andava estinto, è qualcosa che poco o nulla ha a che fare con la politica”.
Marina Serra