Sulmona. Rosanna Sebastiani pone fine allo sciopero della fame. Dopo 41 giorni, la sulmonese che ha portato alla ribalta la condizione dei terremotati della Valle Peligna dice basta. Lo fa con una lettera, che la donna ha deciso di pubblicare sul gruppo del social network Facebook, con il quale in molti sono entrati a conoscenza di quanto accaduto a Sulmona dopo il sisma del 6 aprile. È il modo con cui Rosanna ha scelto di far conoscere le sue motivazioni, ma, soprattutto, la sua volontà ad andare avanti nella protesta, nonostante la decisione presa.
Di seguito viene riportata integralmente la lettera della sulmonese pubblicata sul gruppo in questione.
“Ci siamo, con profondo rammarico sono costretta a dire basta, penso di aver raggiunto il limite, talvolta credo di averlo anche superato.
Chiedo profondamente scusa a chi ha creduto che potessi farcela ancora, ma non posso chiedere di più al mio fisico, alla mia famiglia, sopratutto ai miei figli. Questa non sarà assolutamente una resa, perchè se voi continuerete ad appoggiarmi, io continuerò ad esserci. Intanto un grande risultato è stato ottenuto, non possono più negare la nostra esistenza, non possono più negare che abbiamo delle necessità, dei bisogni, dei diritti…
Questi 41 giorni sono stati lunghissimi, ma sono accadute tante cose. Abbiamo mobilitato la stampa nazionale, abbiamo mobilitato la Regione Abruzzo, abbiamo avuto vicina la Provincia che è stata sempre attiva al mio fianco con la presidente Pezzopane, l’assessore Nannarone, tutta la giunta e tutto il Consiglio, nessuno escluso, a dimostrazione che certe problematiche vanno affrontate senza condizionamento alcuno, avendo appunto, come priorità assoluta, il bene di persone che hanno pagato il prezzo più alto. Abbiamo la solidarietà forte del nostro pastore, Sua Eccellenza il Vescovo Spina, quella attenta e scrupolosa del prefetto, Franco Gabrielli…
Così come, purtroppo, sono costretta a rimarcare la pesante assenza del sindaco della città di Sulmona, della sua giunta, nonchè della sua maggioranza così politicamente autorevole, che avrebbe potuto, se solo lo avesse voluto, dare tutto un’altro input a questa brutta storia.
Dicevo all’inizio di questa mia che continuerò ad esserci, proprio in virtù di quanto sta accadendo in questi giorni. Inoltre mi attiverò, se essi saranno disponibili, con i comitati aquilani, affinchè si persegua quella trasparenza necessaria a prescindere dai fatti criminosi, che un ente come la Protezione Civile deve attivare.
Colgo l’occasione per ringraziare i consiglieri regionali Sclocco e Di Pangrazio per l’attività messa in cantiere, i sindaci di Pratola Peligna, Raiano, Prezza, Cansano, la CGIl, CISL e UIL, Adelmo Ramunno, attivissimo e presente, che, come me, si è ritrovato, suo malgrado, a ricoprire un ruolo che non gli competeva, ma che ha svolto e sta svolgendo con sacrificio e dedizione, senza tornaconti, senza gli oscuri interessi che siamo stati accusati di avere. Tutta la stampa cittadina, che spero voglia continuare a tenere vivo l’interesse su questo spinoso problema, tutte le testate regionali e nazionali che ci hanno dato voce e volto, ma il più grande grazie va alle quasi 2.400 persone del gruppo “Il terremoto invisibile della Valle Peligna”, vero motore della mobilitazione.
Lo sciopero della fame di Rosanna Sebastiani finisce, non finisce però la protesta, non finisce la voglia di verità e di attenzione, non finisce il gruppo.
Grazie per avermi dato il modo per fare qualcosa per il nostro territorio, per la nostra città.
Sempre vostra, Rosanna Sebastiani.”