Sulmona. Venticinquesimo giorno di sciopero della fame per Rosanna Sebastiani, la sfollata sulmonese che, con la sua iniziativa, chiede di fare luce sulle condizioni dei terremotati della Valle Peligna.
Dopo essere stata accolta in Consiglio regionale, la donna si rivolge adesso a sindaci, amministratori, sindacati e associazioni di categoria per fare un elenco di richieste concrete post sisma. L’obiettivo è quello di consegnare alla II Commissione regionale del territorio un documento unitario, che dovrà essere stilato da tutti gli attori coinvolti in questa vicenda.
Oltre ai problemi già messi in evidenza in questi giorni dalla Sebastiani, secondo la sulmonese vanno, infatti, aggiunti quelli dei commercianti e degli imprenditori che hanno perso la loro attività, ma che non hanno comunque ricevuto sussidi o agevolazioni. Nella Valle Peligna, i terremotati sono, infatti, circa 2mila. Una decina, invece, le attività economiche che, all’indomani del sisma, hanno perso la propria sede.
“La mia paura è che ci facciano parlare per dirci che non possono farci nulla” lamenta Rosanna Sebastiani, “ma dobbiamo tentare”. Per questo motivo, la donna si dichiara intenzionata a proseguire lo sciopero della fame, nonostante abbia già perso 14 chili e abbia alcuni problemi alle articolazioni.
Nel frattempo, è giunta ieri la solidarietà alla protesta da parte dell’esponente dei Liberaldemocratici, Daniela Melchiorre, inviata a Sulmona da Francesco Di Nisio.