Vende prodotti dannosi per il sistema riproduttivo: la Guardia di Finanza sequestra 1500 prodotti a Chieti

La Guardia di Finanza del comando provinciale di Chieti ha sequestrato oltre 1500 prodotti non conformi alle normative UE, presso un esercizio commerciale.

Bisogna fare molta attenzione a ciò che si vende e a ciò che si compra. Quando si ha a che fare con prodotti per la cura della persona, è facile incappare in elisir miracolosi o prodotti che ne emulano altri, a prezzi decisamente inferiori. Questi elementi però, potrebbero risultare avvisaglie di più profondi segreti. Perché, oltre al rischio di un acquisto di merce scadente, potrebbe andarci di mezzo anche la salute. 

VENDE PRODOTTI DANNOSI
VENDE PRODOTTI DANNOSI abruzzo.cityrumors.it

E proprio riguardo a problemi di salute derivati da merce scadente e non conforme alle normative UE, si è mossa la Guardia di Finanza del comando provinciale di Chieti che. Gli uoini della GdF, recatisi presso un esercizio commerciale, hanno rinvenuto e sequestrato più di 1500 prodotti tra giocattoli, articoli sportivi e per la cura della persona.

Maxi sequestro a Chieti

La Guardia di Finanza del comando provinciale di Chieti, ha sequestrato, proprio in un esercizio commerciale teatino, ben 1500 prodotti di varia natura, accomunati tutti da un minimo comun denominatore: non erano conformi alle normative UE. È stata una pattuglia del servizio di pubblica utilità “117” del Gruppo Chieti, coordinato dal Tenente Colonnello Vito Casarella, a portare al sequestro.

La scoperta della GdF
La scoperta della GdF abruzzo.cityrumors.it

Sequestro penale di cosmetici, giocattoli, articoli sportivi e apparecchi elettrici, tutti risultati non conformi non solo alle normative imposte dall’Unione Europea ma totalmente disallineate rispetto alle norme imposte dal Codice del Consumo. A destare maggiore preoccupazione, all’esame dei finanzieri, sono stati alcuni prodotti destinati alla cura del corpo.

In questi infatti, veniva segnalata la presenza del composto chimico Lilial, un’aldeide aromatica di sintesi denominata butylphenyl methylpropional, ritenuto reprotossico o, in altre parole, dannoso per il sistema riproduttivo e per la salute del feto. Per questo motivo, ne era stata vietata la vendita dal Regolamento Ue 2021/1902 dal primo marzo 2022. Il titolare dell’esercizio dovrà rispondere di detenzione e commercializzazione di prodotti cosmetici dannosi per la salute umana.

La pena prevista per un reato del genere va da 1 a 5 anni di reclusione, oltre a una multa di almeno 1000 euro. A ciò si aggiungerebbe la sanzione amministrativa alla Camera di Commercio stabilita da 516 a 25.823 euro. Michele Iadarola, comandante provinciale di Chieti, ha sottolineato come risultati del genere, siano la prova dell’elevato e costante livello di attenzione della GdF nella lotta al contrasto alla diffusione di prodotti non conformi agli standard minimi di sicurezza.

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