Ore di paura per una coppia picchiata e rapinata nella propria abitazione da quattro malviventi che ha immobilizzato entrambi costringendoli con l’uso della violenza a farsi dire dove si trovasse la cassaforte.
Nei film più violenti degli anni 70-80, come i brutali poliziotteschi italiani che raccontavano attraverso crude e realistiche immagini la malavita di quel periodo nel nostro paese, spesso era presente la scena di una rapina in villa, nell’abitazione di qualche ricco imprenditore con la sicurezza di trovare un corposo bottino nella cassaforte.
Anche se la scena più famosa di questo genere, arriva dall’America, dal capolavoro di Stanley Kubrick “Arancia meccanica”. I drughi, il gruppo criminale con cui si accompagna il protagonista Alex, seminano il panico nella casa dello scrittore Frank Alexander, dove abita anche sua moglie. Fortunatamente, ciò che è successo in provincia di Chieti ha connotati meno efferati di quella scena, ma ha comunque gettato nel terrore le due malcapitate vittime della vicenda.
Rapina in villa: bottino da 90 mila euro
Massimo Pieragnoli di 72 anni e Angela Di Giovanni di 64 sono stati immobilizzati con delle fascette e picchiati da quattro balordi col volto coperto che si sono presentati alla loro villa a Fara Filiorum Petri, in provincia di Chieti, armati e determinati a ogni costo a prelevare tutto ciò che di prezioso era all’interno dell’abitazione.
L’imprenditore e sua moglie sono stati colti di sorpresa dal gruppo che ha fin da subito utilizzato le maniere forti per conoscere l’esatta ubicazione della cassaforte. Uno dei quattro era armato di pistola, altri due avevano un coltello, mentre l’ultimo faceva da palo. Le due vittime dell’aggressione sono stati costretti a indicare la posizione della cassaforte, da cui sono stati prelevati soldi e gioielli.
I quattro si sono poi dati alla fuga, non prima, però, di aver ripulito il luogo dalle loro tracce con della candeggina. Un gesto che dimostra una mente lucida e il fatto che si trattasse di criminali avvezzi a questo genere di azioni. Il fatto è accaduto il 12 marzo alle ore 21.30, solo qualche ora dopo i due sono riusciti a liberarsi e dare l’allarme.
Accompagnati all’ospedale di Guardiagrele, le loro condizioni di salute non sono preoccupanti, ne avranno per circa dieci giorni a causa delle contusioni riportate. Dalle prima voci trapelate, il gruppo di rapinatori era formato da stranieri, probabilmente slavi, dato il loro accento. Per quanto riguarda il bottino, invece, una prima stima parla di 90mila euro in contanti e gioielli.